Galoppatoio

Il Galoppatoio di Villa Borghese sorge tra via del Galoppatoio e via San Paolo del Brasile, adiacente a viale del Muro Torto e al viale delle Magnolie.

Anticamente era una vigna, acquistata nel Settecento da Giuseppe Doria Pamphili che fa realizzare da Francesco Bettini dal 1785 al 1790 un giardino all’inglese con numerose piante esotiche. Bettini lavorerà poi alla sistemazione di Villa Pallavicini sulla via Salaria (il nucleo di quella che diventerà Villa Savoia).

Nella proprietà è compreso il casino di Raffaello, con gli affreschi in stile raffaellesco attribuiti a Girolamo Siciolante da Sermoneta, e altri rustici. Ma le attrazioni della villa sono le “fabbriche” con finti ruderi gotici, una pagoda cinese, un laghetto con un’isola con un tempio neoclassico e ponti con rifiniture esotiche, un romitorio. Nel 1798 Giuseppe Doria Pamphilj vende la proprietà, trasportando alcune delle opere nella villa del fratello, e nel 1831 la villetta Doria è acquistata dai Borghese.

Tutta questa area è cannoneggiata dai francesi nel 1849, che distruggono anche la Casina di Raffaello. Ma i Borghese avevano fatto in tempo a trasportare gli affreschi nel Casino Nobile.

Nella seconda metà dell’Ottocento questa area è utilizzata come galoppatoio. Ogni vestigia storica scompare negli anni settanta del XX secolo quando è realizzato un parcheggio seminterrato, il Parcheggio di Villa Borghese.

Nella parte verso il Muro Torto opera un circolo, il Centro Ippico Galoppatoio di Villa Borghese e il nome Galoppatoio è rimasto ad identificare tutta questa area.

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Villa Borghese 5 Il Galoppatoio

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