1900 Istituto Case Popolari

L’Istituto Case Popolari (ICP) era un ente dello Stato finalizzato alla realizzazione di edilizia economica e popolare che ha operato precipuamente sull’area urbana di Roma, che  ha avuto un grande ruolo nello Sviluppo urbanistico del Municipio.

L’Istituto Case Popolari (ICP) è stato creato nel 1903 per volontà del deputato Luigi Luzzatti a Roma, di cui era allora sindaco il principe Prospero Colonna, mutuando a livello nazionale l’esperienza contratta l’anno prima a Trieste, ove si era sperimentata la formula dell’Istituto Comunale per gli alloggi minimi.. Poco dopo Luzzatti è nominato ministro del Tesoro nel secondo gabinetto Giolitti

Già nel 1906 l’ICP ha completato le sue prime realizzazioni, fra le quali quelle al quartiere Flaminio: il complesso ICP Flaminio I e il complesso ICP Flaminio II. Nel 1907 iniziano quelle del rione San Saba il cui completamento si ebbe negli anni venti e che per le soluzioni applicate ha nel corso del tempo acquisito valore urbanistico e progettuale autonomo e peculiare. I progetti dell’allora giovane architetto Quadrio Pirani spiccano nelle citazioni di settore e San Saba nel tempo diviene, secondo Vittorio Sgarbi, “un momento essenziale della visita a Roma”. Un intervento di analoga progressiva rivalutazione in epoche successive è quello che l’ICP attua alla Garbatella, per il quale progettarono Marcello Piacentini e Gustavo Giovannoni e la cui prima pietra fu posata dal re Vittorio Emanuele III il 18 febbraio 1920, ora “compleanno del quartiere”.

Sulla scia dell’esempio capitolino, nacquero altri Istituti di analogo oggetto in molte parti d’Italia. Solo per fare qualche esempio, nel 1908 lo IACP della provincia di Napoli, nel 1914 l’Istituto Autonomo Case Popolari di Venezia e quello di Treviso, nel 1919 quello di Varese e nel 1937 l’Istituto Fascista Autonomo per le Case Popolari della Provincia di Viterbo.

Fra le due guerre il fascismo interviene sull’urbanistica per far fronte alla crisi degli alloggi e previde facilitazioni per gli enti che si occupavano di realizzarne, fra i quali l’ICP, l’Unione Edilizia Nazionale, l’INCIS (Istituto Nazionale Case Impiegati dello Stato) e l’IFACEP, sia sul territorio metropolitano che su quello coloniale, nell’Africa Orientale Italiana.

Oggi le case ICP sono passate nel patrimonio dell’ATER (Agenzia per il Territorio).

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Bibliografia:

  • Guida all'architettura moderna. Roma. 1909-2000, di Tullio Ostilio Rossi
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