Mario De Renzi

Mario De Renzi (Roma, 1897-1967) è uno tra i più importanti architetti e urbanisti che operano a Roma nel ventennio fascista, caratterizzato da uno stile estremamente vario: nei primi anni di lavoro si rifa’  a uno stile tradizionale e al barocchetto romano ma successivamente realizza importanti palazzine razionaliste.

Mario De Renzi Nato a Roma nel 1897. Già nel 1919 era entrato nello studio di architettura di Alberto Calza Bini, poi partecipò a vari con concorsi finché nel 1925 progettò con Luigi Ciarrocchi, le case per i dipendenti del Governatorato di Roma a piazza Mazzini. Il linguaggio adottato fu il “barocchetto”, ma già nel 1926 in un progetto eseguito in gruppo con Aschieri al “barocchetto” si preferì una immagine che si richiamava ai caratteri dell’architettura romana. Nel 1927 progettò le case popolari e negozi in via Andrea Doria, a Roma, sempre insieme a Ciarrocchi, nel quale De Renzi sperimentò una nuova articolazione dei volumi, caratterizzati con piano di basamento in mattoni, destinato a negozi, balconi con ringhiera che dividono il basamento dalle abitazioni sovrastanti, larghe superfici lisce segnate da marcapiani e cornici, in una sorta di loggiato all’ultimo piano. Sono questi motivi che esprimono in chiave “moderna” il “carattere storico locale”, al quale dovevano richiamarsi i progetti per abitazioni popolari e impiegatizie.

Nel 1931 venne incaricato dalla impresa di costruzioni Federici, della progettazione di un gruppo di case economiche a viale XXI Aprile. Il complesso (1932-1937) è composto da un unico grande edificio continuo intorno a due grandi corti articolate, 26 blocchi unificati con 442 appartamenti, 70 negozi, autorimesse e un cinema con 1600 posti (quest’ultimo ora supermercato). Questa realizzazione del D. fu uno dei più notevoli esempi di edilizia popolare a Roma negli anni fra le due guerre (palazzo Federici).

Nel corso degli anni Trenta collaborò anche con Adalberto Libera, con il quale realizzò il palazzo postale all’Aventino, con chiari motivi futuristi. Sempre negli anni Trenta, il D. progettò o costruì per i privati una serie di interventi di edilizia popolare finché nel 1940-1941 progettò e costruì uno dei più interessanti edifici romani dell’anteguerra: la palazzina Furmanik al lungotevere Flaminio. Il volume squadrato dell’edificio, di intonaco bianco con un disegno a quadrati, è scavato sul fronte verso il fiume da una serie di logge continue e vetrate, con schermature mobili che ridefiniscono l’immagine compatta dell’insieme. Questa soluzione sembra quasi porsi come modello ripetibile lungo l’intero fronte del lungotevere.

Nel dopoguerra l’attività del D. fu caratterizzata – oltre che dalla progettazione e realizzazione di edifici per uffici, di abitazioni singole (fra le quali la propria casa a Sperlonga del 1952-1955) e da interventi di ristrutturazione di edifici esistenti – anche da una serie di interventi per il Piano INA Casa, quali ad esempio le quattro palazzine a via Adolfo Venturi. le case al Valco San Paolo a Roma; il quartiere Stella Polare a Ostia (1951); una serie di case per i dipendenti del ministero dell’Agricoltura e Foreste a Roma, con R. Nicolini e F. Ramasso (1951-1952); il nuovo quartiere di Villa Gordiani a Roma, con S. Muratori (1952); una serie di case popolari a Catanzaro e provincia, a Cagliari, in provincia di Pescara, tutte con R. Nicolini.

Altre opere del D. sono: le casette modello per l’Istituto case popolari alla Garbatella, Roma (1929); il villino Cappellini in via Mecenate, Roma (1929-1931); la scuola elementare “F. Corridoni” a Fano, in provincia di Pesaro (1932-1936); la villa Tudini sulla via Cassia, Roma (1937); la villa Fürst in via di Porta S. Sebastiano, Roma (1949-1951); le palazzine in via Oreste Tommasini, Roma (1950); il palazzo dell’YMCA in via Solferino, Roma (1950-1954); il centro sociale in piazza S. Avaerdace a Cagliari (1956, in coll. con R. Nicolini).  Nel 1959 partecipa al concorso per la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma a Castro Pretorio che conquista il 2°premio ex aequo, con Roberto Nicolini, Giorgio Quaroni.

Muore a Roma nel 1967.

Opere nel Municipio II e dintorni:

  • le case per i dipendenti del Governatorato di Roma a piazza Mazzini, con Luigi Ciarocchi, nel Quartiere Delle Vittorie (1925);
  • il palazzo in piazza Perin del Vaga nel complesso ICP Flaminio II (1925-1927), insieme a Limongelli e Wittinch;
  • Progetto di concorso per una scuola elementare in Villa Lancellotti presso la via Salaria, con Giuseppe Wittinch (1925-1926) 
  • Villino di via Eleonora Fonseca Pimentel 1 (angolo via G. Avezzana) nel Quartiere Delle Vittorie (1927) in stile barocchetto romano-liberty;
  • Case economiche in via Andrea Doria 1#27, con Luigi Ciarrocchi (1927-1931) 
  • Cinque palazzine in piazza Dalmazia, con Giuseppe Mosca, per la Società  Generale Immobiliare(1928-1930) 
  • la palazzina in piazza Cuba, tra via Panama e via Lima (1929-1930, terminata solo nel 1953), progettata con G. Mosca, in stile neoclassico movimento Novecento, committente Società  Generale Immobiliare;
  • la Palazzina Gentile, in via Panama, con Mario Theodoli, che era anche il committente
  • : Società  Generale Immobiliare
  • il Palazzo Federici, in via XXI Aprile, dove realizza un unico grande edificio economico con due corti costituito da 26 blocchi edilizi separati (1931-1937);
  • (1935) Sistemazione e ampliamento dell’Istituto Tecnico Commerciale “”Duca degli Abruzzi”” in via San Martino della Battaglia 9, con Alberto Calza Bini
  • la Palazzina Furmanik, al Lungotevere Flaminio, 18 insieme con Giorgio Calza Bini (1938 – 1940) – razionalismo;
  • Ampliamento e restauro della dipendenza dell’ex Villa Elia, sede dell’Ambasciata del Portogallo presso la Santa Sede, da adibirsi a sede della nuova Cancelleria dell’Ambasciata, committente Ambasciata del Portogallo presso la Santa Sede (1947) 
  • Progetto di casa a ville sovrapposte in via Barnaba Oriani, (1947 ) 
  • Progetto di foresteria e studi per artisti alla Reale Accademia Inglese di Valle Giulia, con Michele Michailoff (1947) 
  • Progetto di palazzina d’abitazione signorile in via Nicola Martelli 6, con Remo Veneziani (1948) 
  • Lottizzazione di un’area e realizzazione di quattro palazzine in via Adolfo Venturi e via Oreste Tommasini, committente Istituto Nazionale Assicurazioni (1949-1952 ) 
  • le case per i dipendenti del ministero dell’Agricoltura e Foreste con Renato  Nicolini e F. Ramasso (1951-1952);
  • il palazzo dell’YMCA in piazza Indipendenza all’angolo con via Solferino (1950-1954)
  • Ristrutturazione dell’Ambasciata canadese, progettista incaricato: Antoine Monette, con la collaborazione di De Renzi e Raffaele Contigiani (1952) 
  • Edificio con albergo, abitazioni e studi professionali in via Sardegna, ‘via Abruzzi e via Campania, con Roberto Nicolini (1954-1958) 
  • Villino Giacinti,  in via Barnaba Oriani 22, con Roberto Nicolini committente Carlo Giacinti (1955-1956) 

DA VERIFICARE Il fondo De Renzi è conservato presso l’Accademia di San Luca. Regesto delle opere: www.accademiasanluca.eu/fondo-de-renzi.pdf

Testo estratto da http://www.treccani.it/enciclopedia/mario-de-renzi_(Dizionario-Biografico)/i/ redatto dal prof. Giorgio Ciucci he ringraziamo.

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