Largo di Villa Bianca è uno slargo dove via Martignano e via Bradano incontrano via Lago di Lesina nell’angolo ad est del Parco Nemorense nel quartiere Trieste. Lì sorgeva Villa Bianca, una clinica degli anni Trenta, abbattuta nel 2006. Continue reading
Villa Bianca
Villa Bianca era una … in largo di Villa Bianca.
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Nei dintorni (per vedere i Punti di Interesse in zona clicca su MAPPA):
- MAPPA della Zona Trieste 3 (piazza Verbano)
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Villa Riccio
Villa Riccio è un complesso edilizio nell’isolato tra lungotevere Flaminio, via Donatello, viale del Vignola e via Raffaele Stern, un esempio di architettura economica che, grazie all’intuito dei progettisti, alla posizione e alla cura degli abitanti, è diventato oggi un posto chic e costoso.
Villa Giorgina
Villa Giorgina è la Nunziatura Apostolica in Italia, cioè l’ambasciata del Vaticano in Italia, ha l’ingresso in via Po 27. Il parco circostante di 20.000 metri quadrati occupa tutto l’isolato delimitato da via Giulio Caccini, via Jacopo Peri, via Carlo Zecchi, via Salaria e c.
Villa Maraviglia
Villa Maraviglia è in via dei Monti Parioli 20 ed è attualmente sede dell’Ambasciata della Serbia con la bandiera con l’aquila bianca bicefala.
1. Localizzazione degli alberi nel Municipio II
Questa pagina elenca gli alberi presenti nelle strade e nelle piazze e nel giardini del Municipio II. Non comprende invece gli alberi presenti a Villa Borghese, Villa Ada, Villa Torlonia. Laddove disponibile, tra parentesi è indicato l’anno di piantumazione. Continue reading
“Il Santo dei tre misteri” di Armando Bussi 2a versione
(Fig.1 – Villa Patrizi e dintorni) Uscendo da Porta Pia e andando a destra per viale del Policlinico, fiancheggiamo a sinistra i due palazzi del Ministero delle Infrastrutture (ex Lavori Pubblici) e delle Ferrovie dello Stato Italiane (quest’ultimo, con ingresso dalla successiva piazza della Croce Rossa, è detto “villa Patrizi”, dal nome di una dimora settecentesca che qui sorgeva, circondata da un ampio parco, fino all’inizio del Novecento). Tali palazzi sono separati da una stradina interna – che prima rettilinea poi piega a sinistra fino alla Nomentana – la quale nei cartelli apposti dalle FS è chiamata “via De Meus” (fig.2). Ma alle stesse Ferrovie non sanno cosa voglia dire, il nome non compare nello Stradario del Comune, e perfino su Google non risulta nulla. È questo il nostro primo mistero. Continue reading
PA3
DA RIVEDERE PER ESTRARRE I BRANI UTILI E BUTTARE IL RESTO
Dalla larghezza (o meglio dalla strettezza) della strada che prosegue in leggera discesa verso nord, capiamo che siamo su una strada antica. Qui, sotto i nostri piedi, infatti correva l’antica via Salaria, una strada più antica della fondazione di Roma, l’unica strada consolare che non ha preso il proprio nome né dal console che l’ha realizzata né della località che permette di raggiungere. E sapete perché? Perché quando questa strada nasce non c’erano consoli, e i piccoli villaggi della penisola non avevano nemmeno un nome. Su questo percorso le greggi si spostavano con le stagioni, dai monti della Sabina al mare e viceversa, semplicemente seguendo la sponda sinistra del Tevere. Continue reading
Anche per il Flaneur arriva la primavera
Questa volta il racconto del Flaneur è stato scritto da Rosa Godano, una gentile signora che ringraziamo e che ci ricorda come la Pasqua sia fortemente legata alla primavera e la risurrezione di Cristo allo sbocciare della natura, con i suoi colori incredibili. Il racconto in particolare parla di un albero, il Cercis Siliquastrum, ne racconta le caratteristiche e spiega perché venga chiamato l’albero di Giuda. Continue reading
“Il Santo di Porta Pia” di Armando Bussi v.3
Uscendo da Porta Pia e andando a destra per viale del Policlinico, a sinistra tra i palazzi del Ministero delle Infrastrutture e delle Ferrovie dello Stato Italiane, vediamo una stradina interna che poi piega a sinistra e arriva alla Nomentana.
Il nome di questa piccola via non figura nello stradario del Comune; nei documenti ferroviari è chiamata “via De Meus”, ma nessuno sa spiegare perché (forse, noi ci riusciremo). Più avanti c’è piazza della Croce Rossa, con l’ingresso principale delle stesse Ferrovie; quindi una via che va fino a piazza Galeno, intitolata alla “villa Patrizi”, dimora settecentesca che, col suo ampio parco, ha occupato questi luoghi fino all’inizio del Novecento (via di villa Patrizi). Continue reading