La terza area in cui Roma2pass suddivide Villa Ada è quella sul colle delle Cavalle madri, al centro del parco comprendente il territorio intorno al 3C Cascianese Country Club.
Cava di Villa Ada
A Villa Ada, il versante del Colle Roccolo, sopra via Anna Magnani, è un posto immerso nella natura e nel verde del parco. difficilmente raggiungibile e sconosciuto ai più. Lì è l’ingresso di una serie di cavità scavate dall’uomo.
- MAPPA della Zona Parioli 2 (Villa Ada e Monte Antenne)
“Il villino rosso di Villa Torlonia” di Elena Cipriani
Lo vedevo tutti i giorni, andando a lavorare presso l’Ospedale odontoiatrico G. Eastman, ma non avevo mai immaginato che, una volta andata in pensione, avrei fatto una guida volontaria proprio lì, durante le giornate di Open House in cui ho conosciuto le persone che ci lavorano e scoperto la sua storia. Continue reading
“Villa Borghese: un itinerario tra sogno, ricordo e realtà” di Massimo Santucci
RACCONTO DEL FLANEUR ROMA2PASS PUBBLICATO IL 23 SETTEMBRE 2024.
Quelle case signorili costruite negli anni venti, i villini eleganti di quell’area del quartiere Pinciano, sospesa tra via Paisiello e via Mercadante, chiamata quartiere Sebastiani (dal nome del proprietario dei terreni intorno all’attuale sede dell’Ambasciata di Grecia, mi riportano indietro nel tempo. Ma non è uno spazio temporale, piuttosto è uno stato dell’anima: lo avverto quando cammino frettoloso e disattento.
Appena getto lo sguardo, anche solo per un attimo, su ville e palazzi sento in modo ancor più indefinibile quel sentimento di malinconia, il confine incerto tra la tristezza per un passato fuggito via e il rifiuto per la realtà di oggi, caotica e spesso invivibile. Così la memoria s’incammina per sentieri intimi, certo lontani, ma nitidi per affetti indelebili.
Nonna Settimia mi parlava di quando il marito, Attilio Pizzi, la portò nella nuova casa di via Bellini appena costruita dall’architetto Sleiter; lei, nata in un paesino umbro, spaesata ma affascinata dalle case di Marcello Piacentini: nicchie, statue, fregi, come la palazzina di via Martini o quella di piazza Verdi 9 che ancora ha sul muro la S del vecchio rifugio antiaereo.
Linee eleganti che si possono ammirare soprattutto quando lo sguardo va verso gli attici, sperando di non imbattersi in qualche sopraelevazione abusiva. Intuizioni moderne, architettura sobria, cancelli di ferro battuto su giardini ben curati.
Mia madre seguiva sempre lo stesso itinerario per andare ai giardini: scendevamo per via Porpora, passando di fronte al villino Astaldi di Marco Ridolfi, per poi entrare a Parco dei Daini.
Non c’era ancora l’inferriata e spesso correvo avanti per salire lungo il muro vicino all’ingresso laterale del Giardino Zoologico (l’attuale Bioparco), sempre chiuso, di fronte all’hotel Parco dei Principi. Da lì, lungo il viale, correvo verso i due Sarcofaghi e poi altre salite sui blocchi marmorei. “Villa” era nostra, a piedi, di corsa, col pallone, in bicicletta, con mia madre o da solo, i pomeriggi non avevano ore, la felicità compagna di giochi.
Per i viali alberati intorno alla Galleria Borghese, allora perennemente chiusa e ora gremita di turisti, le pedalate erano interminabili, via via più lunghe col passare degli anni e con i permessi materni, fino a Piazza di Siena. Giravo intorno alle fontane, quella dei Cavalli Marini o quella del Sileno, nel laghetto di Parco dei Daini, vicino al serbatoio dell’Acqua Marcia che allora era chiamato il “Cisternone”, dove si entrava per giocare a nascondino … ora i bambini non possono nemmeno avvicinarsi perché tutto è transennato e pericolante, erbacce ovunque.
E poi, ancora più lontano, a scoprire Giardino del Lago, con le gare di barche di carta lungo i canali d’irrigazione che andavano verso il grande specchio d’acqua dominato dal Tempio di Esculapio dove ancora si affittano le barche … quelle vere.
Negli spazi più larghi del Parco le partite a pallone, due contro due, ma anche di più: “… noi col portiere volante siamo uno di meno!” E la voce di mia madre ”andiamo a casa … devi fare i compiti … sei tutto sudato … domani ti ammali!“. Ti vedo sai, signorile e distaccata, ma ansiosa se non mi vedevi arrivare vicino a te, sulla panchina. “Dove eri?” “Eccomi, sono stato a bere alla fontanella”: quelle due dietro al cancello dei due Sarcofaghi hanno l’acqua più fresca.”
Nel grande campo di Parco dei Daini giocavano i grandi: molte le maglie della Roma. Ma qui giocava anche la Lazio, dal 1906 al 1913, proprio dove fino alla fine dell’800 correvano daini e gazzelle.
Scendendo oltre le due fontane, dopo la Meridiana e due piccoli obelischi, si correva lasciando a destra la “valle dei platani”, meglio conosciuta come valle dei cani. Luogo d’incontro per amicizie tra cinofili, nomi che risuonano ancora oggi : ”Leopolda, Gastone, Brando, Diogene …”, setter o pastori tedeschi o … amici discreti, autentici, fedeli?
Sotto agli alberi austeri con le foglie increspate “dar ponentino”, ormai flebile … , non ti sembra di vedere una dama e il suo cavaliere, in costume del ‘700 ? Cosa non darei per tornare anche solo per un attimo indietro nel tempo e nascondermi dietro ai grandi tronchi. Osservare Byron, mentre scrive sulle sue passeggiate romane, o Asprucci, che finisce uno disegno, o ancora i ragazzi della Repubblica Romana, giunti da ogni parte prima di morire, per l’Italia che verrà, nell’ultima resistenza di Roma. O la verità su vecchie storie, come quella della fanciulla romana rinvenuta intatta nel suo sepolcro nel 1500 e seppellita in luogo segreto, qui vicino, per evitare paure e leggende.
Ma “Villa” non è dei fantasmi. Per i bambini ha sempre rappresentato corse, giochi, allegria, biciclette.
Quando, ormai adulto, sono tornato a tirar calci a un pallone con figli e i nipoti, ho avvertito quel sentimento profondo e malinconico, ma anche il senso del ritorno.
Si, sono tornato, cara “Villa”, tornato coi miei nonni, mia madre, ripensando al bimbo che ero, ma forse sono tornato dentro di me, nell’uomo di oggi. Un ritorno che mi aiuta a capire come la strada di ognuno di noi sia un sentiero a volte tortuoso, pesante, incerto, perché attraversa luoghi sconosciuti, panorami inattesi, ma torna sempre al punto di partenza.
Non importa se a Villa Borghese o in un altro luogo: quel posto, alla fine, è dentro di noi ed è chiaro, nitido, preciso perché è lì che ritroviamo la nostra storia, gli affetti, le persone a cui abbiamo voluto bene e che ci hanno amato.
Massimo Santucci
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Pagine allo stesso livello:
- “Breve storia di un grande amore (intellettuale)” di Carlo De Bac
- “Caduti alle Fosse Ardeatine del Municipio II” di Armando Bussi
- “Il Cercis Siliquastrum raccontato dalla Luna curiosa” di Rosa Godano
- “Il Civico Giusto” di Elena Cipriani
- “Il Flâneur racconta …” di Caterina Loredana Mammola
- “L’Acqua Acetosa e Gigi Riva” di Luciano Valle
- “La fortuna piccante” di Filippo Cipriano
- “La Madonnina di guerra” di Maurizio Rocco Lazzari
- “La meridiana poliedrica di Villa Balestra” di Bruno Caracciolo
- “L’orto-giardino dell’Università” di Paola Mariani
- “Passeggiando al Pincio” di Maria Grazia Toniolo
- “Quando per curarsi si andava al mattatoio” di Bruno Caracciolo
- “Quell’estate del ’43 …” Una testimonianza di quartiere di Domenico Misiti
- “Ricordi di guerra” di Paolo Fantacone
- “Un caffè a Villa Savoia” di Maria Grazia Toniolo
Nei dintorni (per vedere i Punti di Interesse in zona, clicca su MAPPA): MAPPA della Zona Pinciano 3 (quartiere dei Musicisti)
ITINERARIO 7 – Flaminio Nord dal Villaggio Olimpico a Piazza Ankara
Lunghezza 4,5 km ca ⬧ Percorso lineare ⬧ Bus Continue reading
Villa Ludovisi: il mito
Documentarsi e ricostruire monumenti, ville e strade non più esistenti a Roma è coinvolgente ma al tempo stesso sconvolgente. Enorme infatti è la perdita del patrimonio culturale e paesaggistico della città, che non è rimasta certo indenne ai millenari passaggi storici e quindi ai cambiamenti che questi portarono con sé. Con questa pagina torniamo sulle tracce di una villa urbana che non esiste più: Villa Ludovisi. Continue reading
Portale di Villa Balestra
Sull’Aventino, in piazza Pietro d’Illiria dove si entra alla basilica di Santa Sabina, c’è un grande portale che consente l’accesso al Giardino degli Aranci. E’ il vecchio portale di Villa Balestra, una grande villa con una splendida visione del Tevere e di Monte Mario, con una grande esenzione che, fino all’inizio del Novecento, si estendeva dalla rupe che sovrasta viale Tiziano a via dei Monti Parioli (che allora era un viottolo campestre noto come vicolo dei Monti Parioli). Il portale è stato trasportato all’Aventino a inizio Novecento, quando la proprietà Balestra è stata completamente smembrata e, in grande parte, edificata.
“La casa di Pietro (il Museo Canonica di Villa Borghese)” di Paola Mariani
RACCONTO DEL FLANEUR ROMA2PASS pubblicato il 1 novembre 2022.
Una mattina di sole a Villa Borghese, l’insolito orario della nostra passeggiata Roma2pass, esalta la magnificenza di questo luogo.
Villa Alberoni Storia e descrizione LUISS
Le origini di villa Alberoni, sede dell’Università Luiss Guido Carli a partire dagli anni Settanta, risalgono alla fine del Cinquecento, quando era una vigna del Cardinale Mariano Pierbenedetti da Camerino, governatore di Roma e braccio forte del potente pontefice Sisto V. Continue reading
Villa Ada 6a parte: Colle Roccolo
La sesta area in cui Roma2pass suddivide Villa Ada è quella costituita dal Colle Roccolo: la parte della villa a est, limitata da via di san Filippo Martire, da via Anna Magnani, da via di Ponte Salario, dal viale a fondo valle che scende verso sud e dal confine settentrionale di Villa Polissena.