Il complesso INCIS in via Vittorio Locchi … si estende nell’isolato tra via Nino Oxilia, largo Tenente Bellini e via Scipio Slataper,
- MAPPA della Zona Parioli 3 (da viale dei Parioli a Piazza delle Muse)
Il complesso INCIS in via Vittorio Locchi … si estende nell’isolato tra via Nino Oxilia, largo Tenente Bellini e via Scipio Slataper,
Via Nino Oxilia è una strada del quartiere Parioli che va da viale dei Parioli a viale Romania, realizzata sull’area della grande Caserma Pastrengo.
La via Salaria è la più antica delle strade consolari e il suo nome, a differenza delle altre che prendevano il nome del loro artefice, deriva direttamente dalle sue antiche origini: il trasporto del sale, fondamentale per la conservazione dei cibi, facile merce per i baratti e poi parte della paga dei soldati (da qui la parola salario, per indicare la remunerazione di un lavoratore). Continue reading
Via Vittorio Locchi è una stradina che collega viale Romania con via Nino Oxilia.
L’Istituto nazionale per le case degli impiegati statali (in acronimo INCIS) era un ente pubblico costituito per costruire abitazioni e gestirne l’assegnazione, a canone agevolato, agli impiegati pubblici. Questo ente ha avuto un grande ruolo nello Sviluppo urbanistico del Municipio II. Continue reading
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Dalla larghezza (o meglio dalla strettezza) della strada che prosegue in leggera discesa verso nord, capiamo che siamo su una strada antica. Qui, sotto i nostri piedi, infatti correva l’antica via Salaria, una strada più antica della fondazione di Roma, l’unica strada consolare che non ha preso il proprio nome né dal console che l’ha realizzata né della località che permette di raggiungere. E sapete perché? Perché quando questa strada nasce non c’erano consoli, e i piccoli villaggi della penisola non avevano nemmeno un nome. Su questo percorso le greggi si spostavano con le stagioni, dai monti della Sabina al mare e viceversa, semplicemente seguendo la sponda sinistra del Tevere. Continue reading
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L’impianto fu inaugurato nel 1932 e chiamato inizialmente “Foro Mussolini”. Il monumentale accesso si trova su piazza Lauro De Bosis, dove si eleva l’imponente Obelisco marmoreo dedicato a Mussolini, realizzato su disegno di Costantino Costantini. Il monolite è il più grande blocco di marmo mai estratto dalle Alpi Apuane.
A destra, si trova l’ex Accademia di educazione fisica, oggi sede del CONI, realizzata tra il 1928 e il 1932 da Enrico Del Debbio. Sulla sinistra dell’obelisco, sorge il Palazzo delle Terme, progetto del 1937 di Costantino Costantini, che ospita l’ex Accademia di Musica, oggi sede dell’ISEF e dell’auditorium RAI, la splendida Piscina coperta con i mosaici pavimentali di Giulio Rosso e quelli parietali di Angelo Canevari, e l’ex palestra del Duce.
Nel corso degli anni, il progetto fu ampliato con la costruzione di altri edifici e l’intervento di altri architetti. Tra questi, il giovane Luigi Moretti, incaricato al posto di Del Debbio alla direzione dell’ufficio tecnico dell’Opera Nazionale Barilla e disegnatore della Casa della Scherma, capolavoro di architettura razionalista del Novecento, inaugurato dallo stesso Mussolini con il nome di “Accademia fascista di scherma”.
Moretti si occupò della realizzazione del piazzale dell’Impero, oggi viale del Foro Italico, realizzando un vasto spazio celebrativo della forza e delle conquiste del regime. L’area è ricoperta da mosaici bianchi e neri, opera di Gino Severini, raffiguranti simboli e discipline sportive. Ai lati, sono collocati una serie di blocchi di marmo bianco, sui quali sono incise le date fondamentali del regime. Alla fine del viale sorge la fontana della Sfera, una vasca circolare del diametro di 3 metri, con una sfera ricavata da un singolo blocco di marmo delle cave di Carrara, realizzata dagli architetti Giulio Pediconi e Mario Paniconi. Il bacino intorno alla fontana è decorato con mosaici di marmo bianchi e neri raffiguranti soggetti marini, realizzati su cartoni di Giulio Rosso.
Alle spalle della fontana si trova lo Stadio Olimpico, edificato sull’originario progetto dello Stadio dei Cipressi iniziato nel 1932. Nel 1951, con la designazione di Roma per le Olimpiadi del 1960, si intervenne sulla struttura, aggiungendo all’impianto originario una serie di anelli in marmo. Lo stadio fu inaugurato con il nome di “Stadio dei Centomila” o Olimpico nel 1953. Nel 1990, in occasione dei Mondiali di calcio, la struttura fu ricostruita in gran parte e arricchita di un sistema di copertura.
Del grandioso Complesso del Foro Italico fa parte il Polo Natatorio del Foro Italico, che include lo Stadio Olimpico del Nuoto, costruito per le Olimpiadi del 1960 su progetto di Enrico Del Debbio e Annibale Vitellozzi. Tra il viale delle Olimpiadi e il viale dei Gladiatori si trovano lo Stadio del Tennis di Roma (noto anche come Campo Centrale, inaugurato nel 2010), il Next Gen Arena,; lo Stadio Nicola Pietrangeli, ex Stadio Pallacorda, realizzato tra il 1931 e 1933, intitolato al campione di tennis dal 2006, e undici court secondari.
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L’Arco di Sisto V o arco delle Pere nel piazzale Sisto V è a pochi passi dal quartiere Tiburtino e segna il confine tra il rione Esquilino e il rione Castro Pretorio. Continue reading
Porta Salaria era a piazza Fiume, nel punto in cui oggi c’è solo il disegno nell’asfalto dell’antica porta romana e una lapide.
Siamo a viale Romania e poi a via Locchi, fino all’incrocio con via Oxilia: uno strano angolo di quartiere che ci piace chiamare “borghetto Parioli”.