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Via Mafalda di Savoia

Via Mafalda di Savoia è una stradina dei Parioli che da piazza Bligny arriva all’ingresso di Villa Polissena.  La via è un breve tratto dell’antico vicolo di San Filippo che, prima della creazione della grande tenuta Savoia (oggi Villa Ada), correva verso il ponte Salario.

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Dalla larghezza (o meglio dalla strettezza) della strada che prosegue in leggera discesa verso nord, capiamo che siamo su una strada antica. Qui, sotto i nostri piedi, infatti correva l’antica via Salaria, una strada più antica della fondazione di Roma, l’unica strada consolare che non ha preso il proprio nome né dal console che l’ha realizzata né della località che permette di raggiungere. E sapete perché? Perché quando questa strada nasce non c’erano consoli, e i piccoli villaggi della penisola non avevano nemmeno un nome. Su questo percorso le greggi si spostavano con le stagioni, dai monti della Sabina al mare e viceversa, semplicemente seguendo la sponda sinistra del Tevere.  Continue reading

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Approfondimento

da fare

Fonte:  https://www.roma2pass.it/villa-ada/relazione-storico-artistica/

Dopo poco più di un ventennio e alcuni passaggi di consegne, nel 1904 il complesso venne riacquistato dai Savoia, che avviarono nuovi consistenti interventi di risistemazione.  Nel parco furono così introdotte colture agricole e venne creata una riserva di caccia.

Il palazzo reale fu arricchito con la creazione del giardino segreto, abbellito da scalee digradanti e disegnato con parterres decorati da statue e fontane. Tra il 1904 e 1906 fu costruito il grande portale maestro su via Salaria, con annessa abitazione del custode; l’antico casale Filomarino, oggi sede del Servizio Giardini del Comune, denominato la ” Tribuna ll” e pendant del precedente, venne sistemato a vaccheria e dotato di un laboratorio per la produzione del latte.

Nei medesimi anni la villa detta della Sacra Famiglia, casino di villeggiatura posto ai confine sud-occidentale della chiusa, già Bettelli-Olivieri poi detta Villa S. Filippo, verrà inizialmente destinata a abitazione dell’attendente del principe di Piemonte, generale Bonaldi, e quindi trasformata, tra il 1925 e il 1930, con la nuova denominazione di Villa Polissena, nella residenza della principessa Mafalda di Savoia e del consorte Filippo d’Assia Kassel, con uno spettacolare giardino realizzato su progetto di quest’ultimo.

Numerosi lecci da sughero, provenienti dalla Sardegna, pini e cipressi piantati sapientemente nei punti strategici fusero insieme l’antico parco, ornato da fontane e reperti archeologici seminascosti in boschetti e nicchie di tufo, con il nuovo spettacolare giardino realizzato su progetto di Filippo  d’Assia. La vegetazione del parco venne arricchita di essenze rare e di numerose varietà di palme; nell’area delle serre, di fronte alle scuderie, venne intensificata la coltivazione dei fiori ed introdotta anche quella delle fragole, mentre numerosi pini sostituirono i vigneti sul colle in prossimità di Villa Polissena.

L’area verso Monte Antenne, caratterizzata da sempre da impianti boschivi, venne denominata “Bosco della Regina Elena” e al suo interno venne creata una riserva di caccia con sentieri ancora oggi presenti.

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Pagina al livello superiore: Villa Ada dal 1900 al 1945

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