Risultati della ricerca per: prati acqua acetosa

Acquacetosari

Fino a metà Novecento, la Fontana dell’Acqua Acetosa si trovava in aperta campagna ed era meta di gite e scampagnate “fuori porta”, durante le quali si beneficiava di una bella bevuta di quella che qualcuno giura che fosse “tra le migliori acque litiche della Penisola”. La fonte quindi è stata sempre meta di numerosi romani che “andavan ad empir fiaschi e recipienti della salubre acqua”.   Continue reading

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Sorgente dell’Acqua Acetosa

Nei secoli passati, i luoghi di cui stiamo parlando erano lontani dalla città. Ma il rapporto dei romani con i “luoghi simbolo” della campagna intorno a Roma era forte: le famiglie che vivevano all’interno delle mura, qualunque fosse il livello sociale, di appartenenza, amavano le gite “fuori porta”, vicine e lontane: a Sant’Agnese sulla via Nomentana, alle Acque Albule sulla via Tiburtina, ai Castelli con l’Appia, tanto per citare alcune mete.  Anche la sorgente dell’Acqua Acetosa, sul Tevere sotto le Alture dei Parioli, riscuoteva un certo successo.

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Libro “Viale dei Parioli, passeggiata da piazza Ungheria all’Acqua Acetosa”

“Viale dei Parioli, passeggiata da piazza Ungheria all’Acqua Acetosa” è un libro edito da Palombi Editore e dall’Associazione AMUSE nella Collana Roma2pass. Il libro è in vendita on-line e nelle principali librerie e giornalai della zona.  Il prezzo di copertina è € 12.  I Soci AMUSE possono avere copie del libro a fronte di una donazione di € 8,00 per copia (rivolgersi a info@associazioneamuse.it). Continue reading

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PA3

DA RIVEDERE PER ESTRARRE I BRANI UTILI E BUTTARE IL RESTO

Dalla larghezza (o meglio dalla strettezza) della strada che prosegue in leggera discesa verso nord, capiamo che siamo su una strada antica. Qui, sotto i nostri piedi, infatti correva l’antica via Salaria, una strada più antica della fondazione di Roma, l’unica strada consolare che non ha preso il proprio nome né dal console che l’ha realizzata né della località che permette di raggiungere. E sapete perché? Perché quando questa strada nasce non c’erano consoli, e i piccoli villaggi della penisola non avevano nemmeno un nome. Su questo percorso le greggi si spostavano con le stagioni, dai monti della Sabina al mare e viceversa, semplicemente seguendo la sponda sinistra del Tevere.  Continue reading

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