“Il Bersagliere incantato” di Massimo Petrella

Sempre, la Cronaca deve offrire piccoli tributi per ingraziarsi la Storia, sua severa matrigna.

Il 18 settembre del 1932, una domenica, poco dopo l’alba, una piccola folla di romani si era radunata intorno al piazzale di Porta Pia.  Quel giorno si doveva inaugurare il Museo del Corpo dei Bersaglieri, trasferito da poco all’interno della Porta Michelangiolesca, e si sarebbe anche completato il Monumento al Bersagliere, da scoprire poi solennemente il 23 Settembre alla presenza del Re. (in figura il Monumento al Bersagliere in una cartolina postale del 1932)   Continue reading

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“Napoleone Bonaparte, la verità storica” di  Carlo De Bac

Leggo, non senza preoccupazione, da più parti, che ieri, 5 maggio 2021, ci si è affrettati a ricordare il bicentenario della morte di Napoleone, celebrato nella letteratura italiana con le famose sestine di Manzoni:  “Ei fu; siccome immobile ecc. ecc.” e quindi nutro il timore che questo avvenga in senso unicamente elogiativo, come si fa abitualmente per un uomo ritenuto grande, ma che, invece, era ed è pieno di ombre: “ai posteri l’ardua sentenza”, appunto. (a destra la prima pagina dell’Ode “il V Maggio” di Alessandro Manzoni). Continue reading

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“La Scuola di Arte Educatrice nelle Mura Aureliane” di Giovanna Alatri

Per la maggior parte dei romani, le Mura Aureliane rappresentano solo il filtro che separa la periferia dal Centro Storico. Dopo che, il 20 settembre 1870, Porta Pia è stata espugnata dall’esercito italiano, questo meraviglioso mastodonte lungo 19 chilometri, alto 6 metri e spesso 3,50 è stato trascurato e mal sopportato, visto spesso come “impedimento” dello sviluppo urbano,  per puro miracolo non è stato demolito (come purtroppo è accaduto per le mura di moltissime altre città)  ma tagliato, bucato, e a tratti amputato. Le porte sono state trasformate spesso in angusti uffici o depositi e alcune torri sono diventate studi e abitazioni di artisti.  Continue reading

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“La meridiana poliedrica di Villa Balestra” di Bruno Caracciolo

Siamo a Villa Balestra, sul lato della villa aperto verso il tramonto, dove non c’è panorama per via delle fitte fronde degli alberi cresciuti nella fascia di  terreno degradante verso la parete tufacea su viale Tiziano. A pochi metri dalla rete di recinzione in basso, completamente nascosta dalla vegetazione, c’è qualcosa che non ci aspettiamo: una colonna sormontata da uno strano solido di forma sferoidale.

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“Il lago fantasma del Re” di Lorenzo Grassi

Come molti sanno, nel parco romano di Villa Ada ci sono tre laghi: quello “grande” con la penisola dei pioppi bianchi vicino all’entrata in via di Ponte Salario, uno più piccolo dal quale sgorga il ruscello che scorre nella valle delle sughere e il terzo nella parte superiore, accanto al pratone molto frequentato a due passi dall’ingresso sulla via Salaria. Si tratta di laghi moderni (solo quello piccolo ricalca un vecchio bacino) realizzati intorno alla metà degli anni Settanta del Novecento.  (in figura il grande lago moderno di Villa Ada) (ndr. cliccare sulle foto per una corretta visione)    Continue reading

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“21 gennaio: festa di Sant’Agnese” di Maria Grazia Toniolo

Nel nostro Municipio tutti conoscono la basilica di Sant’Agnese e il mausoleo di Santa Costanza senza magari però aver approfondito la biografia dei personaggi che danno il nome alle due chiese. Perciò ho pensato di raccontare agli amici di AMUSE chi fu Agnese e perché il 21 di gennaio viene festeggiata solennemente nella sua chiesa (Covid permettendo, quest’anno infatti la funzione è stata un  po’ in sordina ). (ndr. cliccare sulle foto per una corretta visione).   Continue reading

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“Quando a piazza Ungheria arrivarono i carri armati” di Corrado Iannucci

Il 10 giugno 1940, l’entrata in guerra trovò il quartiere intorno a piazza Ungheria già in parte costruito, con palazzi, palazzine e villini spesso firmati da architetti importanti. Tuttavia questa parte della città era ancora vista come un qualcosa non ancora del tutto integrata con il resto dell’abitato dentro le mura.  Continue reading

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“La fontana dell’Acqua Acetosa” di Giovanna Alatri e Andrea Ventura

Giovanni Battista FALDA: Castello e Fonte dell’Acqua Acetosa celebre per la salubrità sua fuori della Porta del Popolo sopra la riua del Tevere fatta da N. Sig. Papa Alessandro Settimo (Roma 1665)

Il rapporto dei romani con i luoghi simbolo della campagna fuori le mura era continuo. Le famiglie che vivevano all’interno delle mura amavano le gite “fuori porta”: ai Castelli, alle Acque Albule presso Tivoli, o alla Fontana dell’Acqua Acetosa, situata tra la via Flaminia e la Salaria Continue reading

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“Breve storia di un grande amore (intellettuale)” di Carlo De Bac

C’è un’affascinante storia d’amore del primo novecento italiano, quasi sconosciuta, forse perché solo la protagonista femminile della coppia avrebbe col tempo acquisito una notorietà di poetessa e scrittrice che ancora dura e si rinnova. Giovanni Cena e Rita Faccio, dopo essersi conosciuti in Piemonte dove ambedue erano nati, si erano rincontrati a Roma per motivi di lavoro, lei ventisettenne, lui sei anni di più. Cena, redattore di una rivista di critica letteraria, La Nuova Antologia, le aveva offerto di collaborare e, in poco tempo, il rapporto si era trasformato in amore e nella convivenza in un appartamento in via Flaminia 43, in un edificio a pochi passi da piazza del Popolo ma che allora era l’ultimo prima della campagna.  Continue reading

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