Racconto

A Publio Orazio Flacco la Sabina (e le feste) dovevano piacere proprio tanto, visto che, al culmine della sua fama, Mecenate pensò bene di regalargli una super-villa (di 40 ettari!) a Licenza, nella Bassa Sabina.  E nella sua celebre ode 1-9, in cui guarda il Monte Soratte innevato, il poeta auspica una bella bevuta di vino dei colli Sabini.  Non sappiamo da quale altura di Roma Orazio abbia ammirato il profilo dei monti della Sabina per trarre ispirazione.  Potrebbe essere da Monte Mario, o dal monte San Giuliano (l’altra che oggi chiamiamo villa Glori) o ancora dal monte nel parco di Villa Ada dove si trovavano i ruderi della città di Antemnae.

Ad Andrea Ventura, nostra guida in questa passeggiata, piace immaginare che l’ispirazione gli sia venuta proprio qui, a piazza delle Muse, dove ci incontreremo per l’ultima passeggiata Roma2pass dell’anno 2023.  Un luogo magico in cui, nelle giornate limpide, il panorama spazia nella valle del Tevere, dalla Tolfa alla Sabina, con il Soratte che troneggia con il suo profilo misterioso.

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PA303 Piazza delle Muse, da Orazio ai giorni nostri

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