Villa Ludovisi da fare

A fine Ottocento la villa fu lottizzata per far posto all’attuale quartiere Ludovisi sorto lungo via Vittorio Veneto che ricalca una dei viali disseminati nei giardini della villa.
L’edificio più significante oggi sopravvissuto è il Casino dell’Aurora già apparte
nuto al cardinal Del Monte, per il quale Caravaggio dipinse il piccolo dipinto con
Giove, Nettuno e Plutone in un Camerino al piano nobile. Più noti, e menzionati
da Giovan Pietro Bellori, sono i grandi affreschi del Guercino con l’Aurora fra le allegorie del Giorno e della Notte dipinti per il Cardinal Ludovisi nel 1621 e la Stanza dei Paesaggi (di Guercino, Bril, Viola e Domenichino) che è decorata al centro del soffitto da una danza di putti. Nel Casino era raccolta gran parte della collezione di quadri, oggi dispersi, risalente al
Lo Stato Italiano acquista parte della collezione -quella oggi di proprietà del Museo Nazionale Romano e custodita nelle sale di Palazzo Altemps- mentre altre opere sono ancora nel palazzo grande oggi sede dell’Ambasciata degli Stati Uniti d’America, in via Veneto.
Il Casino dell’Aurora, ancora di proprietà dei Principi Boncompagni Ludovisi è visitabile solo su autorizzazione dell’Amministrazione Ludovisi.

Gli Horti Sallustiani furono costruiti dal celebre storico Sallustio Crispo in una vasta area che era stata precedentemente di Cesare.  Si estendevano lungo le valli e le alture panoramiche dell’area compresa tra Pincio e Quirinale, tra il rione Ludovisi e il rione Sallustiano, erano delimitati dalle Mura Aureliane e dalla via Salaria Nova e inglobavano la via Salaria Vetus.

Uno dei nuclei principali della proprietà corispondeva alla zona dove oggi si trova via Sallustiana e l’edificio, di cui ammiriamo imponenti resti al centro di piazza Sallustio, fu paragonato al Canopo di villa Adriana a Tivoli ed è ascrivibile all’ultimo decennio del regno di Adriano, dopo il 126 d.C.
La celebre Villa Ludovisi occupava in gran parte l’area degli Horti ed è in questa zona che i Ludovisi, nel corso del XVII secolo, ritrovano le statue dei Galati, l’Acrolito e la Peplophoros. Quindi la collezione antiquaria dei Ludovisi si forma, oltre che per le acquisizioni di alcune raccolte cinquecentesche come la Cesi, la Soderini e l’Orsini, anche grazie ai rinvenimenti nell’area della costruenda villa sul Pincio.

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