Museo Canonica. Approfondimento

La Fortezzuola di Villa Borghese, che ora ospita il Museo Canonica, è stata la casa-studio dello scultore Pietro Canonica.

Nel pianterreno si possono vedere le opere, originali e copie, dello scultore.  Nel piano rialzato sono la sala degli ospiti e la sala di lavoro dell’artista piemontese.  Nel piano superiore vi sono la camera da letto, la camera da pranzo e il salotto.  Le stanze dell’appartamento mantengono gli arredi originari con dipinti di pittori di fine Ottocento, amici del Canonica.

Il pianterreno

Sala I:

  • Dopo il voto, scultura del 1893, in gesso, è una copia dell’originale di cui si ignora il luogo di esposizione.
  • Le comunicande, scultura in marmo del 1920 circa, copia dell’originale sito a Palermo, presso la galleria d’arte moderna.
  • Donna Franca Florio, busto del 1900-1904.
  • Particolare di Dopo il voto, in marmo, l’ubicazione dell’originale è sconosciuta
  • Principessa Emily Doria Pamphili, busto del 1920 circa, in marmo bianco posto su base di bardiglio, copia dell’originale sita presso la Galleria Doria Pamphilij.
  • Sogno di primavera, busto del 1920 circa, copia in marmo dell’originale del 1898 sito al museo civico di Trieste
  • Stella al mattino, scultura del 1925 circa, la scultura raffigura un nudo di donna con, alle spalle, un agnellino.

Sala II:

  • opere inerenti alla famiglia degli zar di Russia tra cui la principale è, al centro della sala, il bronzo equestre raffigurante Nicola Nicolajevic, scultura del 1912. Trattasi di una copia dell’originale sito a piazza Manejnaja a San Pietroburgo e distrutto nel 1917.
  • Tra le altre opere vi sono i tre seguenti monumenti funebri: La Raffica – Monumento funerario per la Signora Giulia Schenabl Rossi, scultura del 1924, in gesso, modello per il complesso funerario del cimitero di Perugia, il modello raffigura una donna con gli abiti spiegati dal vento e un’acconciatura in stile primo ventennio del Novecento
  • Monumento funerario a Laura Vigo, trattasi del modello usato da Canonica per il monumento funebre di Torino, in gesso, il modello raffigura una ragazzina con in mano un hula hoop
  • L’Orfanella – in memoriam, l’opera, in gesso, risale al 1886. La statua è un modello per i monumenti funebri bronzei Bongiovanni siti nei cimiteri di Mondovì e di Guilzoni, Torino. Il monumento raffigura una donna con vestito e cappuccio seduta

Sala III: la più ampia del museo che ospita varie opere che spaziano fra il celebrativo, il monumento funebre e l’allegorico:

  • il monumento a Kemal Ataturk, inaugurato a Smirne nel 1932
  • il Gruppo della Battaglia di Sakarya.
  • Tra le statue a scopo ritrattistico vi sono la statua equestre raffigurante Simon Bolivar e re Feysal d’Iraq
  • Tra le allegorie vi sono “Lo Scavatore” del 1910 e la “Veglia dell’anima” del 1901
  • Inoltre vi sono dei modelli per le porte per la chiesa dell’Abbazia di Montecassino

Sala IV In questa sala sono esposti due busti raffiguranti personaggi nobili.

Sala V In questa sala sono esposti vari busti di personaggi nobili e la statua raffigurante: Rimembranze, busto del 1916 circa, è in marmo

Sala VI

In questa sala sono esposti soggetti sacri tra cui 14 bassorilievi bronzei raffiguranti la Via Crucis. Inoltre vi è il bassorilievo bronzeo con patinatura in bronzo dal titolo “Corteo funebre”. Trattasi del modello originario per la cappella della famiglia Chiappello nel cimitero di Torino. Il modello è stato realizzato nel 1924

Sala VII:

  • vari busti a scopo ritrattistico, tra varie personalità famose sia italiane che straniere, di alte cariche dello stato e del clero, appartenenti alla nobiltà, in quest’ultimo caso sia bambini che adulti, e di una montanara di Gressoney
  • L’abisso, scultura del 1909, è in marmo, la scultura raffigura un uomo e una donna che si abbracciano
    Maggio, scultura del 1900, è in gesso patinato, trattasi di copia dell’originale in marmo sito ad Amsterdam nello Stedelijk Museum
  • Torso di donna, scultura del 1896, è in marmo, la statua raffigura un nudo di donna seduta cui manca un braccio e la testa
  • Pudore, scultura del 1920 circa, è in marmo, la statua raffigura un nudo di donna seduta mentre cerca di coprirsi il volto con le braccia, nel senso, appunto di vergogna e pudore

Camera rossa o camera col camino Il camino è realizzato in pietra lavica di Vetralla, risalente al 1581. Il salone è arredato con mobili d’epoca del XVI-XVII secolo. Tra le altre opere esposte vi sono

  • un autoritratto, un ritratto e due bozzetti in pietra del Canonica
  • il frontespizio di uno spartito
  • le scenografie di due opere musicali dello stesso Canonica
  • Bozzetto, scultura del 1908 in gesso, realizzato per la parte centrale del Vittoriano. L’opera consta di un gruppo di Roma con i figli che marciano. A destra vi sono “Il Plebiscito” e la “Breccia di Porta Pia”. Per ironia della sorte l’opera non fu mai eseguita in quanto fu nominato come membro della sottocommissione reale, così non poté più partecipare per conflitto d’interesse alla realizzazione dell’Altare della Patria
  • Armadio a vetrina su cassone, risalente al XVII secolo, con al suo interno: una uniforme di Alessandro II, zar di Russia, risalente al XIX secolo, una tunica e mantello orientale, un abito orientale

Corridoio del piano terra: sulle pareti quattordici dipinti di scuola paesaggistica torinese della seconda metà del XIX secolo, di proprietà di Canonica, raffiguranti vari paesaggi tra cui:

  • dei paesaggi di campagna della provincia di Viterbo
  • una veduta marina di Forte dei Marmi
  • una veduta del Po
  • un ritratto di Suor Luigina alla Fortezzuola

Studio conservato così come quando lui lavorava.

  • Il soffitto, restaurato dal Canonica
  • Al centro c’è il tavolinetto con gli strumenti con cui il Canonica lavorava e il bozzetto al monumento a Giovanni Paisiello
  • Alle pareti vi sono deiritratti, autoritratti, scorci di paesaggi eseguiti dal Canonica stesso,bozzetti di opere tradotte, studi di sculture mai realizzate,una tela di Enrico Gamba, una tela di Demetrio Consola
    Tavolinetto con gli attrezzi del Canonica
  • una piccola squadra lignea, raspe, seghetti, spatola, una bottiglietta contenente una resina oleosa sconosciuta ormai essiccata
  • pezzi di creta usata per il modellino di San Giovanni Bosco, l’ultima opera, oggi a San Pietro, a cui Canonica si dedicò
  • stele per il monumento a Paisiello. La stele è una copia dell’originale distrutto da un bombardamento. L’opera consta di varie figure allegoriche richiamanti la danza, la musica e la poesia
    il cofanetto d’Isabella Saluzzo, risale al XIV secolo in legno di noce

Scalinata per il primo piano con alcuni busti di bambini e quattro sculture in bronzo di Canonica, sul secondo pianerottolo vi è un’armatura giapponese di un samurai risalente al XVII secolo, in ferro, bronzo dorato, seta e cuoio

Primo piano

Corridoio:

  • una consolle con una specchiera con intagliature decorate in stile rococò da maestranze piemontesi. Al centro della specchiera è posto un ritratto di Vittorio Emanuele I. Il mobile fu comprato da Canonica ad un’asta di Torino
  • Nella prima stanza a sinistra vi è la Biblioteca Canonica con il fondo librario dell’artista insieme a nuovi acquisti librari
  • Sulle pareti vi sono alcuni quadri di vari artisti, tra cui Enrico Gamba e Antonio Fontanesi
    un settimino

La biblioteca consta di 2200 volumi formata dalla collezione privata di Canonica e una sezione sulla scultura e sulle arti figurative del XIX e del XX secolo acquisite recentemente. Sono consultabili anche l’archivio fotografico e familiare, lascito della vedova Canonica.

Camera da letto, sul lato sinistro del corridoio, arredata con mobili d’epoca:

  • letto è in stile barocco.
  • Altri mobili, tra cui una poltroncina en cabriolet, in stile piemontese.
  • Sulla parete di fondo una deposizione di Cristo.
  • medagliere con le decorazioni onorifiche conferite a Canonica, tutte in oro e smalto, con le seguenti medaglie: due decorazioni come Grand’Ufficiale dell’ordine di Simon Bolivar conferite dal Venezuela; due decorazioni come grand’ufficiale dell’ordine della Corona d’Italia; una decorazione come commenda della croce dell’ordine di San Stanislao di Russia; una decorazione come commenda dell’ordine di Adolfo di Nassau conferite dal Lussemburgo; due croci di grand’ufficiale dell’ordine di San Maurizio e San Lazzaro; una gran croce dell’ordine della quercia di Lussemburgo; una decorazione come commenda dell’ordine dei due fiumi dell’Irak; una croce al merito civile di Savoia, come cavaliere

Camera da pranzo

  • al centro un tavolo bolognese in noce risalente al XVII secolo. Sul tavolo è posto un ritratto della baronessa Niemptsch del 1903
  • In fondo una credenza con dei piatti in peltro piemontesi del XVIII secolo più un piatto persiano realizzato in rame con decorazioni orientali in smalto turchese
  • Ai lati della credenza vi sono due quadri ad olio raffiguranti un bambino uno bianco e l’altro nero di Vittorio Cavalleri
  • Un’altra credenza, però a forma di trapezio è sita alla sinistra della prima con due piatti del savonese in maiolica con pitture bianco-azzurre risalenti alla fine del XVII secolo
  • su una parete vi è un arazzo fiammingo della metà del XVII secolo.

Antisalone

  • un cassettone del XVII secolo con intarsiature in avorio
  • un table-consolle con uno specchio e due piccole poltrone di maestri del Piemonte risalenti al XVIII secolo
  • Su una parete vi è un quadro di Vittorio Cavalleri dal nome “Donizetti scrive la sua ultima opera” realizzato nel 1897
  • Su di un piccolo tavolo vi è una piccola statua bronzea raffigurante un “Dopo il voto” copiato dall’autore nel 1921 circa

Sala della musica:

  • arredi di maestranze piemontesi della metà del XVIII secolo
  • sulle pareti quadri di altre maestranze piemontesi però del XIX secolo, per lo più dell’accademia albertina di Torino, dove studiò il Canonica
  • su un portamusica uno spartito il Medea, che ricorda l’ultima opera scritta dal Canonica
  • un pianoforte a coda Erard che risale ad un periodo posteriore al 1855
  • “La sartina Tina”statua bronzea di Canonica del 1921, raffigurante una donna seduta col volto girato sulla sua destra e con le mani poste dietro la schiena presso i fianchi, forse nell’atteggiamento di vestirsi

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