Villa Albani sorge nell’isolato tra via Salaria, via Adda, viale Regina Margherita, via Savoia e via di Villa Albani. Oggi l’ingresso principale della villa è un grande cancello in via Salaria 92.
Percorrendo via Salaria da piazza Fiume, uno dei posti più trafficati della città, dopo tre isolati, sulla destra si nota un imponente cancello e inizia un lungo muro. Varcare il cancello ed entrare nel giardino del parco significa lasciarsi dietro il caos urbano per entrare in una dimensione che sembra fuori del tempo, in un’oasi di tranquillità e verde nel cuore di Roma. E’ l’attuale residenza del principe Torlonia, nota come Villa Albani. Ma non è solo la pace che caratterizza questo luogo, siamo in un luogo di notevole importanza per tutti i cultori dell’arte classica, italiani e non.
La villa è una delle più alte espressioni del particolare gusto antiquario affermatosi alla metà del Settecento, quando Roma era divenuta meta privilegiata del Grand Tour. Magnifico il parco della villa con statue, frammenti di scavo e fontane.
Nella villa sono conservati preziosi originali greci, statue, erme, rilievi e marmi romani, gli affreschi della Tomba Francois di Vulci (IV secolo a.C.) che si possono ammirare a distanza ravvicinata appoggiati come sono su una rastrelliera in ferro. All’interno del salone del casino, troviamo la galleria del Parnaso realizzata nel 1756 dal pittore neoclassico Anton Raphael Mengs. Nella stanza attigua, detta Sala di Antinoo, si trova la straordinaria scultura originale greca che raffigura Antinoo, favorito dell’imperatore, proveniente da Villa Adriana, e inserito dal Marchionni nel camino. Nella Quadreria sono conservati capolavori di alcuni dei maggiori maestri dell’arte europea: Nicolò da Foligno, Perugino, Gherardo delle Notti, van Dyck, Tintoretto, Ribera, Guercino, Giulio Romano, Borgognone, Luca Giordano, David, Vanvitelli e altri. Quadri tutti rigorosamente legati a questo straordinario contesto: l’unico luogo nel quale possono essere scoperti e ammirati.
La collezione qui contenuta è da sempre considerata una delle più inaccessibili del mondo. Si racconta che, per vederla, il grande archeologo Ranuccio Bianchi Bandinelli si travestì da netturbino, incaricato di ritirare la spazzatura. Il principe Torlonia ogni tanto permette a piccoli gruppi la visita. In questo modo, in questa dimora privata ancora oggi abitata, vi si possono ammirare anche alcune opere della collezione più ambita del mondo.
Villa Albani non è accessibile al pubblico. Le visita sono concesse generalmente ai soli studiosi o piccoli gruppi, previa richiesta scritta all’amministrazione Torlonia, in via della Conciliazione 30.
Villa Albani è citata ne “”Il Piacere”” di Gabriele D’Annunzio: “una villa, come quella d‘Alessandro Albani, dove i bussi profondi, il granito rosso d’Oriente, il marmo bianco di Luni, le statue della Grecia, le pitture del Rinascimento, le memorie stesse del luogo componessero un incanto intorno a un qualche suo superbo amore.“” (pag.19) e “la Villa Albani, fredda e muta come un chiostro, selva di marmi effigiati e museo di bussi centenarii, ove dai vestibili e dai portici, per mezzo alle colonne di granito, le cariatidi e le erme, simboli d’immobilità, contemplano l’immutabile simetria del verde;” (pag.43)
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Cave di Villa Albani
Protetto: Approfondimento
Architettura
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Via Salaria 1a parte: da piazza Fiume a viale Regina Margherita
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