Fauna del Giardino del Lago

Questa pagina descrive un itinerario alla scoperta della fauna del Giardino del Lago di Villa Borghese.

Il Giardino del lago rappresenta una zona particolarmente suggestiva ed interessante dal punto di vista naturalistico e storico. Quest’area, anticamente chiamata “Piano dei Licini” per la grande quantità di alberi di leccio che tuttora rappresentano la maggioranza degli alberi d’alto fusto del luogo, da vero e proprio bosco di lecci alla fine del Settecento è stato riprogettato e trasformato, secondo i canoni estetici dell’epoca, in giardino all’inglese, imitazione di un ambiente il più possibile simile al naturale, con la presenza del laghetto artificiale, di pian-te d’alto fusto, di siepi ed arbusti.

Anche se oggi questo luogo incantevole della Villa ha perso un po’ della primaria semplicità, del progetto iniziale del Settecento è rimasta forse la parte più suggestiva, dove la fauna tipica di un grande parco ha trovato un luogo ideale dove svilupparsi con un numero notevole di specie. L’avifauna in un parco è quella che più facilmente può essere osservata anche dal pubblico meno attento.
Tra le specie di uccelli stanziali, il merlo (Tordus merula) è praticamente presente ovunque nella Villa, come il passero domestico (Passer domesticus italiae), il fringuello (Fringilla coelebs) e lo storno (Sturnus vulgaris) che spesso si vedono camminare tra le aiuole e le panchine in cerca di cibo insieme a folti gruppi di colombi (Columba livia). Sugli alberi più alti e spesso nei prati possiamo osservare la cornacchia grigia (Corvus corone cornix) sempre più numerosa nelle aree verdi della città, e la taccola (Corvus monedula) di colore più scuro e di dimensioni minori. Nel cielo spesso si vede volteggiare il falco pellegrino (Falco peregrinus), il gheppio (Falco tinnunculus) e il nibbio bruno (Milvus migrans) dalla coda leggermente forcuta.

Particolarmente ricco di specie è il laghetto dove diverse coppie di germano reale (Anas plathyrinchos) e di canapiglie (Anas strepera), ambedue molto comuni lungo il tratto cittadino del vicino Tevere, si uniscono in gruppo a diverse anatre domestiche. La presenza maggiore è rappresentata dai gabbiani con le due specie, il gabbiano reale (Larus cachinnans), di notevoli dimensioni, e il più piccolo e meno colorato gabbiano comune (Larus ridibundus). Il cormorano (Phalacrocorax carbo) è presente solo sporadicamente, mentre una coppia di gallinelle d’acqua (Gallinula chloropus) nidifica da diversi anni.

Lo scoiattolo (Sciurus vulgaris) una volta molto comune in tale area, pare essersi rarefatto drasticamente per la presenza della Cornacchia grigia che preda soprattutto i piccoli. Il ratto delle chiaviche (Rattus norvegicus) comune lungo il laghetto, può essere avvistato anche durante il giorno. Nella bella stagione, lungo le rive e sugli scogli affioranti del laghetto, vivono numerosissimi esemplari di testuggine palustre americana (Thrachiemys scripta elegans) che si riscaldano al sole. Questa testuggine esotica si è ormai acclimatata nelle nostre regioni dove riesce anche a riprodursi. Nella acque più basse, a primavera, sono visibili il persico trota (Micropterus salmoides) e il persico sole (Lepomis gibbosus) intenti alla riproduzione, mentre nelle acque più profonde sí possono osservare carpe (Cyprinus carpio) di notevoli dimensioni. Già all’inizio della primavera nelle acque più basse il rospo comune (Bufo bufo) si riproduce, mentre il più termofilo rospo smeraldino (Bufo viridis) può essere osservato in riproduzione alla fine della primavera nelle acque delle fontane più grandi.

Testo tratto da un saggio di Pietro Lippolis che ringraziamo.

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