Villa Malta delle Rose è sul Pincio, protetta dalle Mura Aureliane. L’ingresso è in via di Porta Pinciana …
Rione Ludovisi MAPPA PINCIANO 2 della Zona Pinciano 2 (Villa Borghese e il Pincio)Villa Malta delle Rose è celebre per aver ospitato tra il Settecento e l’Ottocento grandi personalità della cultura e della nobiltà europee, soprattutto della colonia tedesca a Roma.
La villa sul Pincio sorge nell’area di quelli che erano stati gli Horti Luculliani. La struttura originaria risale al XVI secolo quando gli Orsini, proprietari del terreno, vi costruiscono un palazzetto con torre. Dagli Orsini passa ai Mattei, finchè nei primi anni del Seicento passò ai Frati Minimi del convento della Santissima Trinità dei Monti, i quali aggiungono ai preesistenti edifici un semplice casino a un piano, denominato “la Vignola”, con torre belvedere quadrangolare e un giardino ornamentale interno, analogo al viridarium della domus romana, collocato all’interno del peristilio di origine quattrocentesca. E’ l’edificio
Per la prima volta è menzionata nelle piante del XVIII secolo come Giardino del Pino o di Malta.
Nel XVII sec. è annessa al convento dei Frati Minimi di Trinità dei Monti, che fanno costruire il casino a due piani con una torretta quadrata, che si vede da via Crispi.
Dal 1611 la villa è ceduta in affitto. Tra gli affittuari più prestigiosi ricordiamo la regina Maria Casimira di Polonia, Goethe, la duchessa Amalia Barunschweig, che vi portò Giovanni Goffredo Herder, la poetessa Federica Brun. La Brun rende la villa un polo di attrazione per molti intellettuali stranieri, e non, che vivono nella capitale: Luciano Bonaparte, pittori come Camuccini e Koch, gli scultori Schadow, Canova e Thorvaldsen, l’archeologo Zoega e Luigi di Baviera, futuro re.
Nel 1810 vi risiedono i Nazareni, tra cui Federico Overbeck.
Dopo numerosi passaggi di proprietà, la villa è venduta ai Gesuiti e assegnata alla direzione della rivista La Civiltà Cattolica.
Rione Ludovisi (Municipio I)
I frati preferirono, per aumentarne la rendita, dare in affitto la villa, a quell’epoca denominata “Giardino del Pino”, a causa di un altissimo pino esistente, e così dal 1611 passò a vari affittuari: il monsignor Poggi, un cardinale Ludovisi e dal 1634 il cardinale Cosimo De Torres, al quale fu concesso di trasformare l’affitto in enfiteusi vitalizia. Tra i vari subaffittuari dei marchesi De Torres vi fu la regina Maria Cristina Casimira di Polonia che avrebbe voluto acquistare la villa, ma i frati rifiutarono l’offerta: per questo motivo si fece costruire un ponte che scavalcava via Sistina, chiamato appunto l’Arco della Regina, demolito poi nel 1799, affinchè potesse raggiungere la villa dal palazzo Zuccari dove abitava. Nella prima metà del Settecento il palazzo fu abitato dal Balì de Breteuil, rappresentante dell’Ordine di Malta a Roma e perciò da allora fu chiamata Villa Malta. Dopo i De Torres, che mantennero la villa fino al 1764, subentrarono altri affittuari, fra cui Antonio Parmegiani e nella seconda metà del Settecento la villa divenne un punto di appoggio della comunità tedesca a Roma, ossia il Circolo Artistico Tedesco; la visitò spesso il Goethe, vi abitò la duchessa Amalia di Braunscweig che vi ospitò nel 1789 Giovanni Goffredo Herder, il teorico del romanticismo tedesco. Altro ospite illustre fu Giuseppe Balsamo, conte di Cagliostro, il quale vi tenne, nel 1789, alcune riunioni segrete, finchè la polizia pontificia fece irruzione nella casa ed arrestò l’avventuriero portandolo nella prigione di Castel S.Angelo. Nell’Ottocento la villa fu abitata dalla poetessa Federica Brun e da Guglielmo von Humboldt, ambasciatore a Roma del re di Prussia, cosicchè divenne un centro intellettuale, frequentato dai pittori Camuccini, Koch e Angelica Kauffman e dagli scultori Canova e Thorvaldsen.
