Leggenda di Fra’ Pacifico

La prima estrazione del gioco del lotto a Roma risale al 1703,  regnante papa Clemente XI Albani, quando si cominciò a «cavare il Lotto», come si diceva allora, sotto il portico del cortile del palazzo Pamphilj a piazza Navona.

Più di un secolo dopo, sotto papa Gregorio XVI (il predecessore di Pio IX), il gioco del lotto era talmente diffuso nella Roma papalina che con i suoi introiti, l’amministrazione Vaticana aveva risolto molte delle sue esigenze di cassa.

In quegli anni, nel convento dei Cappuccini annesso alla chiesa di Santa Maria della Concezione (dove oggi corre via Veneto), c’era uno strano frate di nome Pacifico, che aveva la virtù di fornire numeri vincenti. Il papa, avvisato dai gestori del Lotto, pensò bene di spostarlo in un convento fuori Roma.

Appena si diffuse la notizia, un gran numero di gente affluì all’alba a Porta del Popolo per salutare il frate benefattore che usciva dalla città. Commosso da tanto affetto, la leggenda vuole che Fra’ Pacifico si congedò con una strana frase: «Roma, se santa sei, / perché crudel se’ tanta? / Se dici che se’ santa, / certo bugiarda sei!».

I furbi romani compresero al volo. Corsero a giocare la cinquina 66, 70, 16, 60, 6 che puntualmente uscì, sbancando il banco lotto, per la felicità dei suoi amati fedeli e la rabbia di Papa Gregorio.

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