Ringraziando Maria Laura Rodotà, presentiamo un suo articolo che è in realtà una corsa tra le bellezze nascoste dei quartieri alti romani, da Belle Arti a Monti Parioli passando per il Bioparco e via Aldovrandi.
«Ci sono Parioli e Parioli. Quelli un po’ tristi di piazza Euclide e via Archimede, per dire; quelli belli in primavera col gelato intorno alle Muse. E poi c’è la zona super-riccastra de li Monti de li Parioli. Che è un’altra cosa». Così teorizzava anni fa il mio amico Peter, cresciuto dietro piazza Ungheria, diffidente verso la tribù delle alture. Quartieri alti veri, pare; io, nei decenni (passando in motorino da ragazzina, frequentando una montipariolina atipica da grande) non ho mai incontrato un residente per strada. Al netto, la mattina del weekend, in bici, dei collaboratori domestici che portano fuori i cani (quasi tutte signore filippine; le abitanti dei Parioli le prediligono perché le considerano le uniche vere professioniste e perché le fanno sentire alte). Comunque, è una bella gita.
Si può iniziare da piazzale delle Belle Arti, da dove parte una sgarrupata ciclabile che porta in Valle Giulia, tra il Museo etrusco e la Galleria d’arte moderna. A destra della Gnam, si entra a Villa Borghese. Si sale verso la storica prigione per animali detta Bioparco; perché la pendenza è più dolce, la villa è bella, e prima di affrontare i Monti Parioli vale la pena di girare ancora a destra; arrivando al Museo Borghese e al seicentesco Parco dei Daini. Da lì si sbuca nella maestosa via Raimondi, si va a destra per via Frescobaldi e via Porpora, e a sinistra in via Paisiello. Da piazza Pitagora si scende per viale Bruno Buozzi e si gira a sinistra nella sontuosa via delle Tre Madonne (è ancora più sontuosa la traversina via dei Tre Orologi, volendo), e si entra nei Parioli sontuosissimi.
Si va giù per via Aldrovandi, lungo il parco, e poi a destra in via Mangili, forse la più bella strada sontuosa-maestosa della zona, sinuosa, con grandi ville Novecento (consigliato bighellonare nelle traverse). Porta in piazza Don Minzoni, vera porta de li Monti de li Parioli. Da questo punto, scordatevi i sensi di marcia. Cambiano di continuo, sono incomprensibili, probabilmente sono stati studiati da residenti influenti per scoraggiare potenziali intrusi. Da via Monti Parioli si va in largo Belgrado, via Rubens, via Sassoferrato, via Carlo Dolci, in alto, tra palazzine e scorci della città. A quel punto, sarebbe bello scendere beatamente tra gli alberi dalla Salita dei Parioli; ma è bloccata. Allora si riprende via dei Monti Parioli, poi a destra via Ammannati, e ci si ferma a Villa Balestra, a guardare il panorama. Poi, dopo la discesa per via Gramsci, si può tornare alla Gnam e sedersi al Caffè delle Belle Arti. La colazione non è niente di che, ed è cara, il luogo è assai piacevole (lì si riesce ad ammirare qualche vero abitante dei Parioli, tra l’altro).
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- MAPPA della Zona Pinciano 6 (Monti Parioli)
- MAPPA della Zona Pinciano 5 (da Villa Taverna a Villa Giulia)
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