San Rocco

La chiesa di San Rocco all’Augusteo è una chiesa realizzata nel XVII secolo nel rione Campo Marzio , nella parrocchia di San Giacomo in Augusta. 

Nativo di Montpellier, in Francia, Rocco vende tutti i suoi beni e si mette in cammino verso Roma.  Attraversando l’Italia, cura i malati di peste che incontra.  Le notizie sulla sua vita sono poche e imprecise ma lui, nei secoli, diventa uno dei Santi più amati e popolari, invocato dal Medioevo come protettore dal terribile flagello della peste.  Nel 1414 è dichiarato santo.

La chiesa di San Rocco nasce per un’iniziativa dell’omonoma confraternita approvata nel 1499 da papa Alessandro VI.  Il sodalizio religioso, creato dai barcaioli e dagli osti che vivevano presso il Tevere, nasce per soccorrere gli ammalati di peste e successivamente costruisce un ospedale vicino all’antica chiesetta di San Martino iuxta flumen (“vicino al fiume”),  presente sin dal secolo XI in un luogo vicino all’antico porto di Ripetta.

Pochi anni dopo le esperienze fatte nel corso dell’anno santo del 1500, la chiesa è intitolata a san Rocco e san Martino ed è costruito l’ospedale.  La chiesa è completata con una decorazione interna, in parte opera di Baldassarre Peruzzi, e la facciata affrescata con Storie di san Rocco dal pittore Avanzino Nucci.

Nel 1645 è riportato alla luce un antico affresco raffigurante la Madonna che, precedentemente, era stato ricoperto.  L’immagine fu ritenuta subito miracolosa.

L’anno dopo si diede inizio alla ristrutturazione della prima chiesa, i cui lavori si conclusero nel 1654 per la munificenza dei cardinali Odoardo Vecchiarelli e Francesco Barberini. All’architetto Giovanni Antonio De Rossi si deve la sacrestia, la costruzione della cupola, l’inserimento della nuova cappella della “Madonna delle Grazie”.  L’interno, a navata unica e con tre cappelle su ogni lato, ricevette una nuova decorazione.

Tra i dipinti della chiesa si ricordano la Madonna con Bambino, san Rocco e sant’Antonio abate, realizzato da Baldassarre Peruzzi ma  estesamente restaurato da Giovan Battista Gaulli detto il Baciccio, nel 1660, a causa dei danni subiti a causa di frequenti alluvioni, e i grandi dipinti di Giacinto Brandi: San Rocco in gloria del 1674, posto sull’altare maggiore e San Rocco intercede per i malati di peste del 1673, conservato nella sacrestia.

Nella prima metà del XVIII secolo le cappelle furono impreziosite da una decorazione in marmo, mentre la facciata venne realizzata in stile neoclassico dall’architetto Giuseppe Valadier nel 1832, con unico ordine di doppie colonne con capitelli corinzi al centro, affiancate da paraste con capitelli ionici, che sorreggono un grande timpano. Sul portale di ingresso si trova lo stemma di papa Gregorio XVI regnante all’epoca dei lavori.

La prima radicale trasformazione dell’aspetto della zona avvenne nel 1890 con la demolizione del porto di Ripetta  e la costruzione dei lungotevere e di ponte Cavour. Successivamente, tra il 1934 ed il 1938, vi furono radicali lavori di ristrutturazione del quartiere in prossimità dell’Ara Pacis e vennero demolite le fitte costruzioni vicino al Mausoleo di Augusto.  Nel corso dei lavori, venne abbattuto l’ospedale di San Rocco (ricostruito tra il 1772 e il 1775) e il campanile della chiesa. A causa di questi lavori, fu necessario sostituire con muri i lati e la parte posteriore della chiesa, che in precedenza si appoggiava ad edifici.  La chiesa, infatti, sopravvisse alle demolizioni grazie al valore artistico e alla devozione per la cappella della Madonna delle Grazie.

Sul fianco destro della chiesa è sistemato dal 1821 l’idrometro di Ripetta una colonna in bassorilievo che misura l’altezza delle inondazioni del Tevere.  La peggiore inondazione riportata sull’idrometro è quella del 1598 in cui sono raggiunti i 4 metri al di sopra dell’attuale livello della strada. L’idrometro originale era suddiviso in quattro parti disposte lungo una scala a gradini. Quello che vediamo oggi è l’elemento superiore.

Ne Il fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello, il protagonista prende alloggio in un edificio (oggi non più esistente) di fronte alla chiesa e in camera trova un’acquasantiera con acqua benedetta presa nella chiesa di cui stiamo parlando.

Alla chiesa era annesso l’Ospedale di San Rocco per le partorienti e le Celate (donne che partorivano nascostamente).  L’ospedale fu trasferito nel 1892 e l’edificio trasformato in sala concerti.  Infine, l’edificio fu demolito per l’ampliamento di piazza Augusto Imperatore.

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