Carlo Borromeo

L’edificio realizzato da papa Pio IV su via Flaminia all’angolo con la moderna viale delle Belle Arti dove ha sede l’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede è chiamato Palazzo Borromeo in memoria del nipote Carlo Borromeo che qui visse, insieme a suo fratello Federico, per pochi anni, fino alla morte di quest’ultimo.

Carlo Borromeo, secondogenito, nasce nella Rocca di Angera nel 1538 è un personaggio caratterizzato da una totale chiusura dogmatica ma da un grande impegno di carità cristiana. E’ cardinale a ventidue anni nonché arcivescovo di Milano e lo zio papa Pio IV gli affida una serie di cariche che ne fanno il personaggio più potente dello stato dopo il papa, quello che oggi chiameremmo Segretario di Stato. Partecipa alle ultime fasi del Concilio di Trento, diventando uno dei maggiori promotori della Controriforma.

Alla morte del fratello Federico, Carlo vive una crisi mistica che lo porta a lasciare tutti gli onori e tornare a Milano. Invece di seguire i consigli di chi lo vuole a capo della sua potente famiglia, si fa ordinare sacerdote e va nella sua arcidiocesi di Milano dove si impegna a ristabilire la disciplina nel clero e negli ordini religiosi e fonda, secondo le direttive del Concilio tridentino, i primi seminari. Nella sua opera di moralizzazione si espone alla reazione di coloro che vedevano lesi i propri privilegi: è contrastato dai governatori spagnoli e dal senato milanese, minacciato, aggredito e vilipeso da frati, monache e canonici di ordini a cui lui toglieva privilegi e prebende. Combatte il protestantesimo nelle valli alpine, facendo lavorare a pieno ritmo i tribunali dell’Inquisizione ma è lui nella peste di Milano a impegnarsi personalmente per alleviare le sofferenze dei più bisognosi. Durante la peste del 1576 si reca ogni giorno a visitare i malati nel lazzaretto.

Muore a Milano nel 1584, assistito dal nipote Federico Borromeo, il cardinale di cui parla il Manzoni nei Promessi Sposi. Lascia tutto ai poveri della sua diocesi ed è santificato pochi decenni dopo, grazie all’impegno del nipote cardinale.

A Roma a San Carlo è dedicata una grande chiesa lungo il corso ma anche la Cappella di Palazzo Borromeo laddove per i brevi anni del suo soggiorno romano ha vissuto.

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