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Nel corso degli scavi intrapresi da Giovanni Battista de Rossi nel 1890, proseguiti in seguito da Orazio Marucchi sino al 1906, nel sopratterra della catacomba di Priscilla sono stati rinvenuti i muri di fondazione di due edifici di forma basilicale.
L’ambiente a ovest, risalente agli inizi del IV secolo, è un mausoleo a pianta quadrata costruito in opera laterizia, coperto originariamente con una volta a crociera e ipoteticamente provvisto, sul lato orientale, di un triforio. In seguito, probabilmente all’epoca di papa Silvestro (314-335), a questo edificio venne addossata un’abside in mattoni di tufo, munita sul fondo di una nicchia per sarcofago. È probabile che proprio in questo spazio abbia trovato posto la sepoltura del pontefice, come si evince anche dagli itinerari dei pellegrini del VII secolo, primo fra tutti la Notitia ecclesiarum.
Altro elemento degno di nota è una sepoltura scavata nel terreno, posta esattamente al centro dell’abside e rivestita internamente da lastre marmoree; qui dovevano essere stati sepolti i due martiri Felice e Filippo, ricordati come figli di Felicita, e la loro tomba è stata inserita in un altare a mensa coperto da un ciborio, il tutto racchiuso entro una recinzione con plutei marmorei. A questo arredo liturgico, nella seconda metà del IV secolo, vennero aggiunte alcune iscrizioni monumentali che il papa Damaso (366-384) volle dedicare alla memoria dei martiri qui sepolti.
Sempre dalle fonti antiche sappiamo anche che altre sepolture importanti, tra cui quelle dei pontefici Marcello (308-309), Siricio (384-399) e Celestino (422-432), si trovavano sub altare maggiore.
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