Giuseppe Visconti è stato proprietario dagli anni Venti alla sua morte, di Villa Visconti sulla via Salaria.
Don Giuseppe Visconti di Modrone (1879 – 1941) è stato un imprenditore dagli eclettici interessi, patrizio milanese discendente diretto di Francesco Bernardino Visconti, il personaggio a cui Manzoni si sarebbe ispirato per delineare la figura dell’Innominato.
Nel 1900 sposa Carla Erba, unendo così due fra le famiglie più in vista nella Milano dell’epoca, l’una per nascita, l’altra per censo. Entra presto nel Consiglio d’amministrazione del Teatro alla Scala, tradizionalmente finanziato dalla sua e da altre famiglie dell’aristocrazia milanese. prende inoltre in gestione il Teatro Manzoni, crea una compagnia teatrale. E’ presidente dell’Inter, realizza il borgo neo-medioevale di Grazzano, nel Piacentino. Vicino al castello e con intorno un magnifico parco ricco di statue, fontane e giardini. Giuseppe Visconti inventa profumi per la casa Carlo Erba, e fonda negli anni Trenta una propria azienda nel settore, che commercializzerà profumi quali “Tabacco di Harar” a cuii affianca la Duca Visconti di Modrone, famosa azienda per la produzione di velluti.
Negli anni Venti, don Giuseppe Visconti è nominato Gentiluomo di Corte addetto alla persona della Regina Elena e prende casa a Roma, acquistando e ampliando un casale del Novecento sulla via Salaria, dall’altra parte di Villa Savoia, nel parco della Palazzina Filomarino. Oggi l’edificio è noto come Villa Visconti.
Il suo ruolo è quello di aiutare la sovrana di origine montenegrina a svolgere conversazioni erudite in italiano e la continua frequentazione non manca di suscitare pettegolezzi nel bel mondo romano, fino a presumere apertamente una relazione affettiva tra i due.
Ha sette figli, tra cui Luchino Visconti, e muore a Milano nel 1941.
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