L’Acqua Felice è l’acquedotto che supera la via Tuscolana scorrendo sopra la cosiddetta Porta Furba, entra a Roma vicino a Porta Tiburtina (allora “porta San Lorenzo”) passando sopra l’Arco di Sisto V e termina con la criticatissima e molto discussa Fontana del Mosè, a piazza San Bernardo.
Dopo oltre tredici secoli e mezzo dalla realizzazione dell’ultimo acquedotto, definitivamente crollato l’impero romano, trascorso anche tutto il medioevo, un nuovo acquedotto venne costruito tra il 1585 e il 1587 da Matteo Bortolani e soprattutto da Giovanni Fontana (che dovette correggere gli errori di progettazione del collega), durante il pontificato di papa Sisto V (al secolo Felice Peretti, da cui, appunto, il nome dell’acquedotto), riutilizzando le sorgenti dell’Aqua Alexandrina e altre delle zone limitrofe.
Era destinato all’approvvigionamento idrico delle zone dei colli Viminale e Quirinale, ma verosimilmente l’intenzione primaria era di rifornire d’acqua Villa Peretti Montalto, la villa papale che si estendeva su entrambi i colli.
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