Ebrei fuggiti dalla guerra dei sei giorni

Gli ebrei sono presenti a Roma da più di duemila anni ma, nel mosaico delle migrazioni a Roma nei secoli, particolare menzione merita quella che del 1967, quando, con lo scoppio della guerra dei sei giorni, Roma e in particolare la zona di piazza Bologna, è stata la meta preferita di molti ebrei di Libia costretti a fuggire dalla reazione araba.

Dopo le violenze subite negli anni ’30 e ’40 da parte della maggioranza araba, nel giugno del 1967 gli ebrei libici sono nuovamente in fuga. E’ scoppiata la guerra dei sei giorni. L’aviazione israeliana ha distrutto in poche ore la flotta aerea egiziana e l’esercito avanza rapidamente del Sinai fino alle sponde del canale di Suez. Il mondo arabo si accorge che Israele non è più un capriccio di un pugno di sionisti esaltati ma una realtà con cui fare i conti. L’equilibrio in atto da più di un millennio tra arabi ed ebrei in numerosi paesi del mediterraneo si rompe definitivamente e la minoranza ebraica deve trovare altri luoghi per vivere in pace.

Circa seimila ebrei in fuga decidono di venire a Roma da Tripoli. Per la metà di loro la Città Eterna è solo uno scalo per riprendere il viaggio verso Israele, mentre gli altri si stabiliscono qui e, in particolare, nelle vicinanze di piazza Bologna dove hanno un familiare, un vecchio amico, un contatto insomma, un’ancora di salvezza per ripartire con una nuova vita.

Queste famiglie sono molto attaccate alla loro religione, molto più degli ebrei romani, osservano tenacemente le tradizioni e piano piano il quartiere diventa, a fianco all’area del Vecchio Ghetto, un vero e proprio polo ebraico.

La prima sinagoga di rito tripolino (sefardita) è allestita all’indomani dell’arrivo in via Garfagnana. Anche una vecchia sala cinematografica dismessa in via Padova 92, dov’era un vecchio cinema, è trasformata nella sinagoga Beth El, che ospita fino a settecento fedeli. Pian piano, in completa armonia con il resto del quartiere, sorgono ristoranti caratteristici, negozi, macellerie kasher, che ancora oggi animano le strade del quartiere.

da un articolo di Alessandro Notarnicola www.farodiroma.it/2017/06/09/quartiere-africano-roma-50-anni-culla-degli-ebrei-sfuggiti-dalla-guerra-dei-giorni/

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