Prata Flaminia

Ai tempi dei romani l’area fuori Porta Flaminia, tra il fiume e le colline dei Parioli, dove correva rettilinea la via Flaminia sono chiamati Prata Flaminia.

Sin da allora Prata Flaminia non sono un posto salubre. E’ una zona alluvionale caratterizzata da terreni argillosi che annualmente sono inondati dalle acque torbide del fiume che bloccate da Ponte Milvio esondavano e correvano su via Flaminia fino ad arrivare a premere con forza alla porta, oggi Porta del Popolo, che proprio per questo motivo è stata chiamata per secoli Porta Flumentana. A partire dal 1870, negli anni in cui inizia la costruzione dei Muraglioni del Tevere e la popolazione della città cresce esponenzialmente, i cittadini di tutte le classi sociali incominciano a frequentare la riva sinistra del fiume lungo la Passeggiata di Ripetta. E’ lì che nascono i primi circoli canottieri, frequentati da nobili e borghesi mentre il popolo frequenta le spiagge e gli stabilimenti balneari che sorgono da qui a Ponte Milvio, facilmente raggiungibili grazie al viottolo sulle sponde del Tevere che serviva ai buoi, e spesso agli uomini, che trainavano i barconi di merci che risalivano il fiume controcorrente. Perno di queste attività sono i fiumaroli cioè persone che per motivi professionali (pescatori e barcaroli per esempio) ma spesso di passione vivono la loro vita sul fiume.

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