Campo Corse Parioli

Il Campo Corse Parioli o Ippodromo dei Parioli era un ippodromo per le corse dei cavalli al galoppo che sorgeva piana vicino al Tevere dove ora sorge il Villaggio Olimpico. Successivamente l’area fu chiamata Campo Dux e, dopo la guerra, Campo Parioli.

Divenuta Roma capitale d’Italia, già il piano regolatore del 1883 prevede l’idea di un vasto spazio verde tra i Parioli e Ponte Milvio, un «parco sportivo popolare», e a questo scopo fu avviato l’esproprio nei confronti degli eredi dell’ing. Vincenzo Glori, proprietari del colle su cui sorge l’attuale Villa Glori.

Nel 1908 viene costruito nella pianura il grande Campo Corse Parioli per le corse al galoppo, tra il Tevere, la via Flaminia e il vicolo della Rondinella. Le tribune del Campo Corse, inaugurate dal re Vittorio Emanuele III nel 1911, sono una delle prime realizzazioni in cemento armato a Roma (con il Ponte Risorgimento). Dall’altra parte del vicolo è costruito lo Stadio Nazionale e, qualche anno dopo,  saranno costruiti l’Ippodromo di Villa Glori e lo Stadio della Rondinella.

Nel 1926, la vita dell’ippodromo del galoppo è finita: il Campo Corse è sostituito dall’Ippodromo delle Capannelle e l’area diventa uno spazio per campi scuola ed esercitazioni coordinate dal regime fascista: il Campo Dux. Nascono una serie di capanni, per i ricovero degli attrezzi e per essere utilizzati come spogliatoi. Qui, in vista delle Olimpiadi previste prima per il 1940 e successivamente per il 1944 sarebbe dovuto nascere il Villaggio Olimpico. Come noto quelle Olimpiadi non si fecero mai (come non si fece l’Esposizione Universale del 1942) e l’area del vecchio ippodromo fu occupata dai militari.

Nel 1944 l’area viene utilizzata dall’esercito degli “alleati” che lo utilizzano come base logistica e costruiscono un piccola pista di atterraggio e decollo. Gli Americani peraltro requisiscono anche il Foro Mussolini destinandolo a campo di svago per la truppa (salvandolo così da sicura distruzione da parte degli antifascisti).

Con il dopoguerra in campo è una distesa di mezzi militari abbandonati e in gran parte fuori uso. Le vecchie costruzioni del Campo Dux e le baracche militari sono occupate da povera gente che ha perso la propria casa e da altri che vengono a Roma a cercare un lavoro. Tutti sfruttano quella miniera di parti meccaniche lasciata dagli alleati. Nasce così il Campo Parioli.

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