In fondo a via Giovanni Antonelli, dove inizia via Domenico Chelini, addossata al muro perimetrale del palazzetto d’angolo con via Eustacchio Manfredi, c’è la fontana della Maternità.
E’ un opera di Francesco Coccia (firma e data in basso a destra nell’opera) realizzata in travertino nel 1936, costituita da una vasca bassa piuttosto allungata, a sezione rettangolare, sormontata da un complesso altorilievo raffigurante secondo alcuni “La maternità”, secondo altri “La famiglia”.
Sul davanti il bordo della vasca risulta interrotto in due parti. Da qui l’acqua trabordava finendo in due fessure a terra con grata, anteriormente e ai lati circoscritte da un piccolo bordo in travertino. la bocchetta è interna alla vasca, sul lato del muro.
Il soggetto del grande rilievo non è chiaro se non nella parte centrale dove appare una donna che allatta un bambino. A sinistra figurano un uomo ed una donna nudi presso un albero. Lei è di spalle, lui di profilo ed ha i genitali coperti da una foglia di fico. Potrebbero sembrare Adamo ed Eva, ma manca il serpente, e presso l’albero vi sono due animaletti che somigliano a castori. Tra i due e la figura centrale si nota una donna piangente seduta a terra, sopra la quale soffia un sovrastante volto d’angelo (o personificazione di un vento). Sulla destra è raffigurato un gruppo di quattro donne in vari atteggiamenti. In alto, a destra della figura centrale, sono rappresentati un ragazzo e una giovinetta.
Oggi la fontana è senza acqua e da restaurare.
La palazzina a cui la fontana è addossata fa parte del complesso in via Antonelli .., progettato da Alfredo Morpurgo per l’Istituto Romano Beni Stabili.
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Francesco Coccia
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