Un miracoloso fatto di cronaca

In via dei Podesti 6, vicino al ristorante Lo Sgobbone e a viale Pinturicchio, c’è una targa che ci ricorda un miracoloso fatto di cronaca qui avvenuto nel 1946.

Passeggiando per le strade dei quartieri romani, non è raro imbattersi in targhe e incisioni commemorative. Dagli astronauti che compirono la prima missione sulla luna, ai partigiani che persero la vita lottando per la libertà degli italiani, passando per intellettuali e pittori, le lastre di marmo attaccate alle facciate degli edifici sono dedicate a diversi personaggi storici.

Ma una in particolare attira l’attenzione. Più delle altre. Si trova in via dei Podesti all’altezza del civico 6. È il ricordo di un “miracolo”: “PIERFRANCO VITTOZZI, SALVATO DA DOMENICO FERRI, PER L’INTERVENTO DI SANTA RITA, MENTRE CADEVA DAL SESTO PIANO, RICORDA A TUTTI I PASSANTI COSA POSSA L’UMANA PIETÀ QUANDO È SOSTENUTA DALLA FEDE. 17.12.1946.

A ricostruire la bella storia di Pierfranco è Fabiana Ferri, nipote di Domenico, sul suo blog “Chiamatemi Lucrezia!” (https://chiamatemilucrezia.wordpress.com/). La mattina del 17 dicembre 1946, Pierfranco è un bimbo di un anno e mezzo e resta in casa da solo per qualche minuto. Giusto il tempo necessario a sua madre Maria per scendere in strada e riempire una bacinella con l’acqua della fontanella. La donna è in fila, in attesa del suo turno, quando via dei Podesti piomba nel caos.

Pierfranco si sta pericolosamente sporgendo dalla finestra del sesto piano. In un lampo, Maria è dentro il palazzo, per salire nell’appartamento. Ma sei piani a piedi sono tanti. E la mamma lo sa bene, mentre si affanna per le scale invocando Santa Rita. Nel frattempo, per la strada, la folla è nel panico.

Tutti guardano verso l’alto, urlano o piangono. Per questo Domenico Ferri, che in viale Pinturicchio ha il suo negozio, esce a controllare che succede. Domenico ha 31 anni ed è padre di tre figli piccoli. Due bambine, purtroppo, le ha perse: una a un anno e mezzo, l’altra a soli sei mesi.  Appena capisce la situazione, non ci pensa due volte: si piazza sotto alla finestra da cui sporge il bambino. Accanto a lui, il portiere del palazzo, il signor Malaguti.

Non passano molti minuti prima che il piccolo perda l’equilibrio e inizi a precipitare verso l’asfalto. Un istante prima dell’impatto, il custode dello stabile sviene. Domenico, invece, riesce a prenderlo. E a salvarlo.

“Ho sentito come una mazza di ferro o di legno battere sul braccio sinistro e ho stretto forte con il destro istintivamente”, racconterà in seguito. Pierfranco gli è caduto dritto addosso. Ruzzolano a terra entrambi, stretti insieme. Ma il piccolo non si muove, Domenico teme sia morto. Ma poi sente il suo pianto, la vita del piccolo è salva. Un uomo gli si fa incontro, cerca di prendere il piccolo che lui abbraccia stretto, come se fosse suo. Non sa che è il padre. Insieme decidono di portare il bambino da un medico che abita nei dintorni, il dottore osserva il piccolo con attenzione, non riesce a credere che sia veramente caduto dal sesto piano. Il bambino si è soltanto fatto male all’anca.

Finalmente tutto il quartiere può tirare un sospiro di sollievo: Pierfranco è vivo e sta bene, si è solo lussato un’anca. Il suo angelo custode, invece, la spalla. Grazie all’eroico gesto di un commerciante coraggioso, il bambino è diventato un adulto e ha potuto vivere la sua vita.

Il testo e le immagini sono tratte dall’articolo di Camilla Palladino pubblicato su https://romah24.com.

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