Strada colonnata dell’imperatore Gallieno

Nel III secolo l’imperatore Gallieno  (218 circa – 268 d. C.) voleva trasformare la via Flaminia in una strada colonnata, dall’attuale piazza Venezia fino a Ponte Milvio. Lunga circa quattro chilometri con andamento sostanzialmente rettilineo, la nuova strada, riprendendo forse un’idea del tempo di Settimio Severo (193-211 d.C.), avrebbe dovuto servire da motore per l’espansione dell’abitato verso Nord, ai lati della via consolare. Nel II e III secolo d.C., infatti, al tempo degli Antonini e dei Severi, l’idea di espandere le città ai lati di strade fiancheggiate da teorie ininterrotte di colonne era una costante nelle principali città dall’impero e la ritroviamo a Corinto, Leptis Magna, Alessandria d’Egitto con dimensioni ed esiti vari.

Il lunghissimo rettifilo tra il Campidoglio e Ponte Milvio, allargato ed abbellito con colonnati e statue, sarebbe stato interrotto da quattro piazze equidistanti tra di loro: quella dell’Ara Pacis con la colonna Antonina, l’attuale Largo Chigi, l’attuale Piazza del Popolo, e due nuove piazze, di cui una ai Prata Flaminia e l’altra prospiciente il ponte.

Se l’idea di Gallieno fosse stata realizzata, Roma avrebbe anticipato la Mesé di Costantinopoli, anch’essa di quattro chilometri e cadenzata da piazze. Ma la sua morte e la minaccia dei barbari, che pochi anni dopo impose ad Aureliano di realizzare nuove mura di difesa (le Mura Aureliane), determinarono la caduta del progetto.

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