Villa Caetani Grenier

Villa Caetani Grenier sorgeva in via dei Monti Parioli 49 nel quartiere Pinciano. Oggi non è più esistente.

Villa Caetani Grenier, dalle semplici superfici unitarie in mattoni bruni, è costruita nel 1915 per Giovannella Caetani e il marito Alberico Grenier su progetto dell’architetto Tullio Passarelli.

Il casino principale aveva due piani, era preceduto da un portico d’ingresso ed era sormontato da una loggia a due arcate con tetto a spioventi.  Lo stile adottato era rustico con l’uso di laterizi in cortina lungo tutte le facciate, ampie finestre semplici alternate a finestre tripartite, e un cornicione di mattoni posti in forme geometriche.

Un ampio giardino si estendeva sul pendio della collina fino all’odierna via Luigi Luciani, dove si trovava la dependance per la servitù.

Alla morte della principessa nel 1971 la villa fu lottizzata dagli eredi e abbattuta per costruire undici palazzine di lusso.

Fonte: https://www.rerumromanarum.com/,

http://www.villediroma.com/villacaetani.htm

Negli anni Venti del Novecento don Roffredo Caetani, principe di Bassiano, acquistò un terreno nella parte settentrionale della Vigna Cartoni, in cui sorgono degli edifici rustici con annessi ad uso del fondo agricolo (Villa Tre Madonne). I confini dell’area erano originariamente definiti a nord da un tratturo (l’attuale via … De Notaris) che collegava il vicolo delle Tre Madonne (l’attuale via Ulisse Aldrovandi) con il vicolo dell’Arco Oscuro (l’attuale viale Bruno Buozzi) e a sud dal barco ??? della villa Giulia.

Nel 1911, in occasione del Cinquantenario della nascita del Regno d’Italia, il resto della Vigna Cartoni era stato espropriato per realizzare l’esposizione universale del 1911 e l’intera valle e boschi annessi erano stati trasformati in un effimero luogo espositivo, sistemando l’intera area con piazzali, rampe, fontane ed edificando i vari padiglioni nazionali.

Acquistato il terreno residuo, nel 1926 don Roffredo Caetani commissiona all’ingegnere Pietro Aschieri il progetto di trasformazione ed ampliamento dei vecchi casali Cartoni. Il progetto non è eseguito dall’Aschieri e viene portato a compimento dall’ingegnere Carlo Broggi nel 1929. La villa, chiamata dai Caetani casino di caccia, è circondata da giardini con pini secolari che, con un annesso staccato dell’edificio, costituiscono le uniche preesistenze della vigna Cartoni. Il progetto Broggi, seppur con minore inventiva rispetto a quello dell’Aschieri, è perfettamente integrato con le antiche preesistenze e denota una viva attenzione al carattere rustico e venatorio dell’edificio, come richiesto dal committente. Logge, porticati, mensole, torrette, avancorpi, comignoli, spioventi dei tetti, costituiscono una facciata dal ricco movimento volumetrico arricchito da dettagli estetici di buon risultato.

Nel 1934 la villa è venduta al lord inglese Robert Berkeley e tra il 1934 e il 1939 la gli interni sono decorati con ricercatezza. Nel 1939 la villa venne affittata al Belgio che ne divenne definitivo proprietario nel 1954 e la trasforma nell’Ambasciata del Belgio presso la Santa Sede. Degni di nota sono lo splendido salone con arazzi di manifattura di Bruxelles, la galleria e la splendida sala da pranzo con boiserie e carte cinesi alle pareti.

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Via dei Monti Parioli

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