Il Campo Trincerato è in nome dell’insieme di fortificazioni costruite intorno a Roma dopo il 1870, per la difesa della città.
La presa di Roma del 1870 sancisce la fine delle Mura Aureliane quale opera difensiva della città e pone il problema di dotare la città di nuove fortificazioni che la proteggano da un improvviso e ipotetico attacco straniero. Si temeva soprattutto uno sbarco a Civitavecchia di truppe della Francia, che si aveva manifestato l’intenzione di liberare il Papa, assediato dagli Italiani in Vaticano.
Nel progetto, elaborato già nel 1871, si rinuncia ad affidare la difesa della città ad una cinta continua, prevedendo invece una serie di forti distaccati, a una certa distanza dalle mura aureliane, in posizione tale da sbarrare ogni attacco lungo le vie consolari e in posizione dominante. I siti individuati, proprio per le caratteristiche che devono avere, sono tutti già occupati in età antica ma le accese polemiche che precedono ed accompagnano i lavori riguardano l’efficacia del sistema e l’ingente spesa pubblica richiesta, mentre nessuno si pone il problema delle preesistenze archeologiche. Eppure tra i siti prescelti per i forti c’è la collina prospiciente la confluenza del Tevere con l’Aniene ove sorgeva l’antica cittadina di Antemnae, un altro è adiacente al vicus Alexandri (dove sorgerà forte Ostiense) e in un altro si innalza un grande mausoleo (quello in cui sorgerà la batteria Nomentana).
Nasce così il Campo Trincerato di Roma uno degli ultimi sistemi difensivi realizzati in Europa secondo lo scema “prussiano”, con 15 forti e 4 batterie, sulle vie consolari a una distanza di 4-5 km dalle Mura Aureliane che inizia nel 1877 con la costruzione di Forte Monte Mario per finire con il Forte Antenne, nel 1891. I forti (elencati in senso orario partendo dal Tevere) sono: Forte Antenne, Forte Pietralata, Forte Tiburtino, Forte Prenestino, Forte Casilino, Forte Appia Antica, Forte Ardeatina, Forte Ostiense, Forte Portuense, Forte Bravetta, Forte Aurelia Antica, Forte Boccea, Forte Casal Braschi (o Forte Braschi), Forte Monte Mario e Forte Trionfale.
Di questa poderosa quanto inutile opera rimangono oggi tutti i forti e 3 batterie (Batteria Nomentana, …). Alcuni sono ancora utilizzati dalle Forze Armate (per esempio, Forte Braschi, Forte Boccea), altri in possesso del Comune di Roma ma in condizioni di totale abbandono (Forte Antenne, Ardeatina, Bravetta, Casilino, Tiburtino). Su Forte Portuense si è iniziato un timido recupero mentre l’unico fruito dai cittadini è Forte Bravetta in cui è stato organizzato un Centro Sociale.
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