Ignazio Guidi

Il sottovia in cui corre corso d’Italia lungo le Mura Aureliane, da viale del Castro Pretorio a viale del Muro Torto è stato intitolato all’architetto e urbanista romano Ignazio Guidi (1904-1978)

Nato a Roma nel 1904, uno dei primi laureati in architettura presso la Sapienza. Cinque anni dopo, nello stesso ateneo, si specializza in urbanistica e diventa assistente di Cesare Valle, docente di tecnica urbanistica.

Dal 1929 al 1936, in qualità di libero professionista dell’Ufficio architettura, collabora per l’allora Governatorato di Roma a vari progetti per la realizzazione di alcune scuole cittadine, la caserma dei Vigili del fuoco di via Genova, il dispensario antitubercolare di piazzale degli Eroi (attuale Ospedale oftalmico) e il grande edificio dell’Anagrafe comunale nell’allora via del Mare, odierna via Petroselli.

Nel 1935, insieme con Valle e l’ingegner Nervi, partecipa, risultando vincitore ex aequo, al primo concorso per la realizzazione di un auditorium romano. Sempre in collaborazione con Valle, negli anni 1937-39, redige il piano regolatore di Carbonia, la nuova “città del carbone” del Sulcis (che sarà inaugurata nel dicembre del 1938), e quello di Addis Abeba, capitale dell’Impero d’Etiopia (appena conquistata nella guerra del 1935-36). La città africana, secondo la stampa dell’epoca, avrebbe avuto, la “tipica figura della città-giardino” e, con i piani degli urbanisti italiani, sarebbe sorta “una nuova città europea che sarà costruita con linee architettoniche moderne” a fianco di una “città indigena divisa in zone secondo le varie razze e religioni”.

Nel secondo dopoguerra, Guidi prosegue la sua intensa attività professionale, collaborando con valenti professionisti tra i quali Luigi Piccinato.  Nel 1951 vince un secondo concorso per la realizzazione dell’Auditorium di Roma che, come il precedente del 1935, non ha seguito.

Nel 1953 è nominato direttore dell’Ufficio speciale per il Nuovo Piano Regolatore di Roma, e in tale veste partecipò alla stesura del Piano Regolatore Generale adottato dal Consiglio comunale nel 1962, al quale contribuirono, oltre allo stesso Piccinato, altri noti ingegneri e architetti, quali: Vincenzo Passarelli, Mario Fiorentino, Piero Maria Lugli, Michele Valori.

In vista delle Olimpiadi di Roma del 1960, coordina la progettazione e l’esecuzione di opere importanti per la città tra le quali il sottovia di Corso d’Italia,poi intitolato al suo nome, che, eliminando gli incroci “a raso”, rese più fluido l’intenso traffico automobilistico della zona.

Il Piano Regolatore di Roma, che vede la sua approvazione definitiva con decreto ministeriale del 16 dicembre 1965, è stato un progetto di avanzata concezione, “aperto e flessibile”, che voleva porre fine allo sviluppo a macchia d’olio della capitale.  Purtroppo, per le pressioni politiche ed economiche, fu in buona parte disatteso, mentre l’abusivismo e l’espansione disordinata continuano.  Lasciato, amareggiato e deluso, l’incarico di direttore dell’Ufficio speciale per il piano regolatore nel 1967, Guidi muore nella città natale a settantaquattro anni nel 1978.

Oltre alle opere citate, Guidi è stato autore, in proprio o in collaborazione con diversi professionisti, di molti altri progetti nel campo urbanistico e architettonico:

  • i piani per la ricostruzione di Anzio e Nettuno, gravemente danneggiate nel corso del secondo conflitto mondiale
  • il cinema Europa (1947) in corso d’Italia, le sedi della Cisa Viscosa (1949) e della Federconsorzi in via Curtatone 3 (piazza dell’Indipendenza) (1952).

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