Quartiere del Policlinico

Questa pagina descrive il Quartiere del Policlinico. Con questo nome, ormai in disuso, si identificava la zona tra viale Regina Margherita e via Bari alle spalle del nuovo Policlinico.

Alle spalle del nuovo Policlinico, intorno agli anni ’20 del Novecento, la Società cooperativa Italia su progetto dell’ing. Torquato Fedeli inizia a costruire delle modeste abitazioni. In particolare si tratta di villini, case a schiera, case accoppiate costruite din via Lazzaro Spallanzani, via Como, via Forlì, via Udine, via Trapani, via Girgenti (oggi via Agrigento), via Potenza, via Lucca.

Il nome del quartiere, che costituisce il primo nucleo del cosiddetto Quartiere Italia, deriva dalla vicinanza con il Policlinico ma anche dal fatto che ha tra i suoi primi abitanti numerosi medici, infermieri, impiegati che ci lavorano.

Il quartiere non ha inizialmente i servizi essenziali (sistemazione e illuminazione delle strade, acqua, fogne, ecc.) che arriveranno alla metà degli anni Venti in vista della realizzazione del Palazzo del Dopolavoro Ferroviario e del Palazzo dei Ferrovieri in piazza Salerno.  Guglielmo Ceroni, nella sua appassionata descrizione del Quartiere Italia di allora le definisce “case modeste sparse ai margini dell’abitato che finiva al limite di via Bari” (dove nel 1928 sarà costruito il Palazzo del Dopolavoro Ferroviarioo).

Il Quartiere del Policlinico è il nucleo del futuro Quartiere Italia, sviluppatosi in modo consistente nel periodo fascista spesso con la costruzione di abitazioni intensive verso piazza Bologna, viale delle Provincie, viale Ippocrate.

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Zona Nomentano 3

Bibliografia essenziale:

Piazza Bologna. Alle origini di un quartiere borghese

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