In via Panama 26 abitava Aldo Finzi, nato a Legnago (VR) il 20 aprile 1891 da padre di origine ebraica. E’ stato un militare, un dirigente sportivo, un politico e un imprenditore italiano (coltivatore di tabacco) ma anche esempio plastico di come si possa cambiare idea e combattere per questa idea e di come ci si possa redimere.
Sostenitore del fascismo, partecipò alla Marcia su Roma e divenne sottosegretario di Stato all’Interno nel primo Governo Mussolini. Coinvolto nel delitto Matteotti nel giugno 1924, quando le ombre del sospetto si addensarono sulla testa del Capo del Governo è costretto da Mussolini a dimettersi,.
Divenuto critico nei confronti del regime per effetto dell’introduzione delle leggi razziali e della successiva entrata in guerra dell’Italia, fu inviato al confino ed espulso dal Partito Nazionale Fascista.
Durante l’occupazione tedesca, Ando Finzi viveva in una villa nei pressi di Palestrina in cui si insedia il comando nazista. Approfittando della situazione, si adopera per trasmettere ai partigiani informazioni sui movimenti delle truppe tedesche che riusciva a carpire. Ma quest’attività clandestina è scoperta e il Finzi, tratto in arresto, è rinchiuso nel carcere romano di Regina Coeli.
Il 24 marzo 1944 è fucilato dai nazisti nell’eccidio delle Fosse Ardeatine.
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