Domenica 26 giugno 1936 sono inaugurati a Roma tre edifici:
- il nuovo palazzo delle Poste e Telegrafi in viale Mazzini,
- la nuova Caserma Mussolini, lì dietro in via Baiamonti, per accogliere la Milizia Nazionale Sicurezza Nazionale,
- il Comando della Milizia in viale Romania (oggi Caserma Slataper, sede del comando territoriale di Roma dell’Esercito Italiano).
Un giorno molto stressante per le autorità invitate alle inaugurazione ma di grande esaltazione per i fascisti, visto che le Camice Nere (il nome con cui venivano chiamati i volontari della Milizia) prendevano possesso nella di due edifici che con la loro architettura esprimevano in modo evidente il concetto di “fortezza”.
Due fortezze fasciste quindi a presidio della capitale, entrambe realizzate da un giovane architetto: Vittorio Cafiero. In particolare, nella caserma di via Baiamonti la forza era data dall’avanzamento dei due avancorpi tondeggianti rispetto alla porta d’accesso che sembrano difenderla, nella caserma di viale Romania dal grande torrione scuro e bugnato che sembra proteggere l’ingresso e i due corpi che si allungano su viale Romania e via Slataper.
In quegli anni, Giacomo di Castelnuovo scrive con entusiasmo: “… mentre Egli intende dare alla città il ritmo della vita moderna, aprendovi grandi arterie, adornandola di parchi, di giardini e di ville superbe, suscitando una, dopo l’altra in serie incessante, costruzioni e palazzi di italica e romana grandezza, nel tempo stesso risuscita il culto e la bellezza insuperata della Roma imperiale. “
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