Reale Circolo Canottieri Tevere Remo

La sede sociale del Reale Circolo Canottieri Tevere Remo è in Lungotevere in Augusta 28. Il circolo ha anche due sedi sportive, una nautica ad Anzio e l’altra sportiva in lungotevere dell’Acqua Acetosa.

Il Circolo ha una lunga storia nel campo del canotta­ggio e della vela agonistici e molti sono i titoli, le medaglie e i trofei conquistati che fanno bella mostra nella Palazzina della Sede Sociale. Tra di essi, la Stella d’Oro e il Collare d’Oro al merito sportivo, massime ono­rificenze del CONI, di cui il Circolo è stato insignito.

La Società Ginnastica dei Canottieri del Tevere nasce formalmente nel 1872. Le sue radici tuttavia affondano in tempi più lontani. I fondatori, Guglielmo Grant e Guglielmo Serny, infatti, avevano infatti già dato vita nel 1867 alla Società Gin­nastica Serny dedita alla ginnastica e al canottaggio. Il fatto poi che l’autorizzazione del Comune di Roma a costruire la Sede Sociale nell’area ove tuttora insiste, in riconoscimento dei meriti acquisiti nel 1870 prestando soccorso con le proprie barche alla popolazione romana colpita dalla grande alluvione, inducono a spostare indietro l’anno della effettiva fondazione del Sodalizio.

La Società introduce per prima in Roma la ginnastica e il canottaggio e presenta subito una chiara vocazione risorgimentale, tanto che, dopo l’annes­sione di Roma al Regno d’Italia, entrano nel Circolo un Principe di Casa Savoia, il Ministro della Marina del tempo e il Sindaco della Capitale. I primi presidenti, invece, sono tutti esponenti della nobiltà nera romana: Odescalchi, Colonna, Caetani.

Nel 1873 il Comune autorizza la costruire la sede sociale sull’area di Ripetta. ll verbale comunale recita “”Non trova difficoltà la Commissione che possa permettersi alla Società Ginnastica dei Canottieri del Tevere di costruire un piccolo fabbricato nell’area provvisoriamente cedutagli dal Comune di Roma a contatto del pubblico mattatoio con prospetto sulla Passeggiata di Ripetta come l’esibito disegno piante””. Due anni dopo i Canottieri dispongono di uno chalet costruito in legno, o almeno rivestito con questo materiale, a ridosso del vecchio Macello, in Passeggiata di Ripetta 42. Dietro lo chalet c’è il giardino, utilizzato per esercizi all’aria aperta, e giù a fiume il galleggiante, dove è possibile fare del canottaggio, fare un bagno e prendere il sole. Alcune immagini scattata dall’aerostato di Picard al tempo dello sventramento del quartiere dell’Oca e dell’Antico Macello, fanno vedere lo chalet, sopravvissuto in un desolato panorama di distruzione. Nel giardino si vedono attrezzi per la ginnastica e alcuni velocipedi del tempo con ruote anteriori ben più grandi delle posteriori.

Dopo la disastrosa piena del 1870, il Circolo acquista venticinque barche con le quali cinquanta soci esperti canottieri sono in grado di recare prontamente soccorso agli alluvionati. E’ un servizio ante litteram di protezione civile. In occasione della grande alluvione del 1896 inoltre, nella sede del Circolo è installato il quartier generale delle operazioni di soccorso.

Nel 1876 il Principe Ladislao Odescalchi, fondatore di Ladispoli, mette a disposizione del Circolo un casale situato nella sua tenuta di Palo, a ridosso della torre e in prossimità del mare, per ospitare la sede marittima. Tra le barche a vela di maggiore prestigio del Circolo figura il cutter Albatros.

Con la costruzione dei Muraglioni nasce lungotevere in Augusta (il nome viene dal vicino Mausoleo di Augusto) e al posto del giardino è realizzato il nuovo lungotevere e lo chalet è separato dal fiume.

Nel 1879 il Circolo partecipa alla costituzione del Reale Yacht Club Italiano e nel 1912, con la fusione con il Circolo del Remo, la base nautica è trasferita ad Anzio ove tuttora è in attivi­tà. Nel 1929 il nome cambia nell’attuale Reale Circolo Canottieri Tevere Remo.

La palazzina attuale della sede sociale, in Lungotevere in Augusta 28 è costruita dal 1927 al 1930 su progetto di Ettore Rossi. L’edificio presenta un ingresso su lungotevere in Augusta classicheggiante, con timpano spezzato, al centro di una facciata inquadrata tra due corpi cilindrici, elegantemente impreziosita da partiture in travertino. Le caratteristiche architettoniche del complesso attingono sia alle coeve strutture balneari del lido di Ostia, sia all’architettura tradizionale, e le sue decorazioni introducono alla struttura galleggiante che si trova lungo la banchina del fiume sottostante.

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