Villa Medici

Villa Medici è in viale della Trinità dei Monti 1, adiacente al Pincio, nel rione Campo Marzio.

Innalzata sul Pincio nel 1544 per nome del Cardinale Ricci da Montepulciano, ed essa si conserva tutt’ora quasi intatta.

L’edificio era stato diversamente concepito per ciascuna delle sue facciate: quella esterna risultava molto semplice, arricchita solo da due torrette che davano vita ad un belvedere; in quella posteriore, si trovavano le linee dell’architettura classica decorate da quelle barocche; quella centrale, a forma di portico, con un arco trionfale, veniva fatta costeggiare lateralmente da due avancorpi con nicchie nelle quali erano riposte delle statue.

Nel territorio circostante il palazzo, il giardino: sulla destra c’era un boschetto alla fine del quale si giungeva ad un piccolo belvedere a forma di tempietto circolare da cui, si godeva una splendida veduta di Roma; di fronte i giardini a forma geometrica, ed infine sulla sinistra i diciotto labirinti nei quali c’erano panchine e statue. Lungo i viali che portavano ai giardini si trovavano tre logge: quella principale, quella di Cleopatra e quella del bosco. Tutte di particolare splendore.

Quando passò di proprietà del Cardinale Ferdinando dei Medici la villa fu trasformata nella sede degli ambasciatori fiorentini della Corte Vaticana. Con il Cardinale Alessandro Ottaviano dei Medici, la villa fu abbellita con l’aggiunta di una grande quantità di opere d’arte scultoree collezionate nel corso degli anni. Successivamente, quando la famiglia Lorena ascese al trono del regno di Toscana, ereditò Villa Medici.

Dopo alcuni eventi storici la villa nel 1801 passò di proprietà al Principe di Parma, che poi nel 1803 fu costretto a cederla alla Francia. Nonostante le vicende legate ai vari possedimenti, la Villa conservò nel corso del tempo il suo magnifico splendore. Ora Villa Medici è sede dell’Accademia di Francia.

L’Accademia è un’istituzione nata nel 1666 da un’idea del re Luigi XIV, che mira al completamento artistico di alcuni talenti giovanili. Oggi l’Accademia è gestita dal Ministero della Cultura di Parigi che seleziona, tra i tanti candidati, i 20 migliori ai quali offrire un soggiorno studio che va dai sei mesi ai due anni. Coloro che si presentano, oltre ad eccellere nelle loro discipline, devono avere un’ottima conoscenza della lingua francese e devono avere un’età compresa tra i 20 ed i 35 anni.

L’Istituto offre laboratori di studio per le seguenti applicazioni artistiche: Architettura, Arte Plastica, Composizione Musicale, Design, Sceneggiature per cinema e tv, Storia dell’Arte, Letteratura, Fotografia, Restauro di opere d’arte e di monumenti, Scenografia.

Le porte bronzee originali della villa sono ancora al loro posto; una di esse mostra un’evidente ammaccatura rotonda, legata ad una ospite illustre di Roma: Cristina di Svezia. Oltre che per il suo spirito mecenatesco verso l’arte, però, Cristina di Svezia era anche nota per la sua personalità forte ed eccentrica, e per il suo carattere a volte capriccioso. Secondo questa leggenda, una mattina si trovava a Castel S.Angelo e, senza una ragione precisa, la regina improvvisamente prese la decisione di sparare con uno dei numerosi cannoni dislocati presso i bastioni del castello, alcuni dei quali ancora sono esposti. Non conosciamo il motivo, forse fu solo una coincidenza, che la spinse a puntare l’arma verso il Pincio. La palla raggiunse Villa Medici, lasciando sul portone bronzeo l’impronta tondeggiante di cui sopra.

Appena davanti all’edificio, si trova una fontana del XVI secolo che butta acqua da una sfera marmorea: si narra che questa sia la stessa palla di cannone sparata dalla regina, che essendo rimasta intatta nonostante l’impatto, fu poi usata come ornamento per la vasca. Sebbene non vi sia alcuna prova per negare che Cristina di Svezia abbia effettivamente fatto fuoco con l’arma, sarebbe stato davvero improbabile (se non impossibile) per chiunque spedire una tale palla alla distanza di oltre 1.400 metri, che separano il castello dalla villa, per mezzo di qualsiasi cannone in uso presso Castel S.Angelo nel XVII secolo. La leggenda sembra ora essere caduta un po’ nel dimenticatoio; ma nei tempi andati non vi era guida turistica o vetturino di carrozza il quale, conducendo i turisti sul Pincio, non menzionasse loro la regina Cristina e il suo strano passatempo.

Ogni domenica è possibile visitare dalle 10 alle 14 i giardini di Villa Medici con il supporto di una guida. A chi visiterà i giardini verranno fatte vedere le poche statue originali rimaste a Roma, come quella della Dea Roma che si trova all’entrata dei giardini. Tutte le altre statue sono delle perfette imitazioni fatte fare dal pittore Bartousse nel 1961, anno in cui fu preside dell’Accademia.

Lungo i viali dei giardini labirinti verrete affascinati dalla visione dello studiolo del Cardinale dei Medici. È composto di due stanze: il vestibolo: nel quale lo stesso Bartousse collezionò dossier di tutti gli artisti ospitati dall’Accademia e nel quale più tardi, nel 1985, Gerardine Albert riportò alla luce un affresco sepolto da sei strati di vernice e poi dallo studiolo: una stanza molto piccola con un affresco che rappresenta la storia di Villa Medici con al centro i venti e al lato le stagioni.

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Villa Medici di Onofrio Martinelli

Villa Medici di Onofrio Martinelli, del 1940, è un olio su tela (cm 74 x 99), oggi in una collezione privata a Roma.   Continue reading →

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