Roma nasce sui colli da cui si può facilmente controllare le vie che costeggiano il Tevere e l’unico punto in cui, anche nei periodi delle piene ricorrenti, si può passare da una sponda all’altra e che mette quindi in collegamento le due rive del fiume.
“Seconno er fatto storico romano / come ce riccontava la maestra / Romolo e Remo, dentro a na canestra/ vennero giù per fiume, da lontano“: così – nella versione del grande poeta romanesco Carlo Alberto Salustri, in arte Trilussa comincia la storia delle origini di Roma. Ma perché la cesta si va a fermare proprio lì, subito dopo l’isola Tiberina. Lì in effetti il fiume si allargava e scorreva in un alveo senza profondità significative dove canne e altre pianti lacustri facevano da padrone.
Questo è l’unico punto che metteva in collegamento le due sponde del grande fiume e quindi le due strade antichissime che corrono sulla riva destra e sulla riva sinistra. Fin dall’età del Bronzo infatti due vie permettono il trasporto del sale, su bestie poi su carri, dagli stagni costieri all’entroterra e in generale il commercio tra le diverse popolazioni da mare fino alle montagne dei territori oggi noti con il nome di Abruzzo e Umbria.
Lungo la riva destra del Tevere corre la via Campana (corrispondente all’attuale Portuense), che porta al mare e a campi di sale della foce del Tevere. Da essa si dipartono le strade verso il nord-ovest e quindi per l’Etruria. Lungo la riva sinistra, corre un’altra strada, su un percorso approssimativamente corrispondente a quello delle attuali via Ostiense e via Salaria, percorsa dalla grande transumanza stagionale delle greggi di pecore, che dalle fredde terre dell’Appennino scendevano in pianura e al mare. Da questa strada partono le strade verso sud-est e quindi verso la Campania.
Ma l’area intorno al guado ha anche un’altra peculiarità. Quella di essere al centro di tre civiltà: gli Etruschi a nord-ovest e i Latini a sud-est e i Sabini a nord-est. Un luogo magico, quindi per i commerci e ideale per chi quei commerci avesse voluto controllarli.
La strada sulla sponda sinistra lambisce dei colli, siti privilegiati lontani dai sottostanti acquitrini malsani e che permettono una facile difesa. Proprio su questi piccoli rilievi, fin dal XIV secolo a.C., nascono primi insediamenti umani, villaggi la cui economia è legata alle vie di comunicazione sottostanti. Probabilmente un grande emporio fisso (una specie di caravanserraglio) è organizzato ai piedi dei tre colli, Campidoglio, Palatino, Aventino, approssimativamente dove è il Foro Boario. Tra il IX e l’VIII secolo a.C. il villaggio sul Palatino diventa preminente, anche per la sua eccezionale posizione geografica e si organizza in città.
Per approfondire la leggenda sulla divinazione per la fondazione di Roma vai alla pagina Romolo e Remo.
Romolo e Remo
Altre pagine correlate: Storia del territorio municipale. Dalle origini al Quattrocento, Storia della via Salaria,