Museo della Shoah

Il museo della Shoah, gestito e allestito dall’omonima Fondazione nata nel 2008, sorgerà su via Alessandro Torlonia, non distante da via Nomentana, accanto a Villa Torlonia, e manterrà viva la memoria dell’Olocausto, come già accade in altre capitali (Berlino, Parigi, Londra, Gerusalemme, Washington).

L’area scelta è “un luogo particolarmente significativo per la storia e la cultura ebraica”, data la presenza della catacomba ebraica di villa Torlonia. A rendere palpabile il ricordo dell’orrore, oltre alle testimonianze e ai documenti esposti all’interno, sarà lo stesso aspetto dell’edificio, concepito per imprimere immediatamente nel visitatore e nel passante il senso del dramma che portò a morte sei milioni di ebrei in pochi anni.

I progettisti del futuro museo sono Luca Zevi e Giorgio Tamburini.  Le caratteristiche salienti: otto piani, di cui quattro interrati per attenuare l’impatto con gli edifici circostanti; struttura esterna costituita da un doppio volume: un parallelepipedo nero (incombente dall’alto, a indicare – afferma il Campidoglio – “come i germi di quella immane e incomparabile tragedia incombano ancora su di noi”) con dentro le sale espositive e i servizi, preceduto dall’ingresso a forma di tronco di cono (che evocherà i camini dei lager).

Da sottolineare la posizione della “scatola nera”: chi uscirà dal museo se la troverà sopra la testa, senza appoggi visibili, con la sensazione di una massa che può precipitare da un momento all’altro. Simbolo evidente della “necessità di continuare a fare i conti con una tragedia che non possiamo considerare conclusa, se è vero, com’è vero, che anche i nostri giorni sono attraversati da fenomeni di intolleranza e di sopraffazione”.

Il pubblico entrerà dal soprastante parco di Villa Torlonia, presso la Casina delle Civette, lungo un vialetto alberato in discesa che condurrà all’ingresso, situato a una quota inferiore di oltre cinque metri. Un percorso alla portata di tutti, giovani e anziani, abili e diversamente abili.

Simbolica anche l’entrata: “un volume laterizio informe, contrapposto alla geometrica purezza della scatola nera, a evocare il cataclisma che lo sterminio rappresenta nel corso storico della civiltà europea”. Da qui si accederà al corpo principale e, attraverso un lungo scalone, si raggiungerà la sommità dall’edificio. Da questo punto in poi si snoderà il racconto della persecuzione e dello sterminio, “dall’affermazione dei regimi totalitari alla legislazione antiebraica, dai campi di concentramento alle camere a gas”.

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Via Alessandro Torlonia

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