Il complesso edilizio Tiburtino II è un vasto complesso di abitazioni realizzate dall’Istituto Case Popolari nel quartiere Nomentano tra piazza Bologna e via Tiburtina. In particolare il complesso si sviluppa tra via di Sant’Ippolito, via Eleonora D’Arborea, via Giovanni da Procida, via Arduino, via Matilde di Canossa e costituisce il nucleo del cosiddetto Quartiere delle Crociate o Rione Sant’Ippolito (come è scritto in una targa ai caduti in via Adalberto).
Nell’area che da piazza Bologna ad est di viale delle Provincie degrada verso piazza delle Crociate e via Tiburtina, nel quinquennio 1925-1930 l’ICP realizza un vasto complesso edilizio denominato Tiburtino II (Tiburtino I è il complesso realizzato dall’Istituto diversi anni prima, a San Lorenzo).
Ubicato in un’area destinata dal piano regolatore del 1909 a villini, tra i due nuclei intensivi di San Lorenzo e piazza Bologna, l’intervento conta 28 edifici e 600 alloggi.
Il complesso è costruito in due blocchi distinti di isolati, separati da via Eleonora d’Arborea. Il primo isolato, a Sud, è completato nel 1927, ha come punto centrale piazza Pontida, è costituito da quattro isolati ed è prevalentemente caratterizzato da alloggi formati da due o tre stanze e da case a ballatoio con alloggi di una stanza più servizi. Il secondo è formato da due isolati adiacenti a Villa Narducci. In basso, la corte triangolare della Casa del Sole, in via della Lega Lombarda, si pone come raccordo tra gli interventi precedenti e il vicino quartiere di Sant’Ippolito e l’area di via Arduino, che è la parte più bassa e pianeggiante del complesso al confine con via Tiburtina, è contraddistinta da un fronte piano segnato da elementi forti e continui: la casa semicircolare che dialoga perfettamente con quella del “sole” ed infine il doppio edificio in linea e le case a ballatoio, vera porta d’ingresso dell’intero complesso. Ugualmente interessanti appaiono anche le due case che definiscono i confini su Piazza Pontida e quelle di testata tra Via Teodolinda e Via Arduino.
In molti lotti sono presenti diverse gradinate di saldatura tra i vari livelli. Entrando negli isolati e passeggiando nelle corti-giardino se ne possono apprezzare gli articolati percorsi pedonali e le sinuose strade secondarie che concorrono a rendere tutto l’impianto molto interessante ed altrettanto affascinante.
Nel complesso si trovano e si ripetono numerose tipologie di edifici già utilizzati dall’ICP in altri interventi (casa a T, casa a Y, casa in linea con il corpo al centro sporgente, le testate ad angolo retto) mentre i pochi edifici originali, come gli elementi a ballatoio, sono tutti del giovane architetto Ignazio Guidi. Diversa l’immagine dei due lotti progettati da Guidi: uno quadrangolare in cui gli edifici sono posizionati sul bordo e lasciando un unico spazio all’interno, presentando così una netta separazione tra lotto e strada, l’altro con un edificio a stella che satura completamente l’interno del lotto.
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Per approfondire: www.archidiap.com/opera/quartiere-icp-tiburtino-ii/
Bibliografia essenziale: Piazza Bologna. Alle origini di un quartiere borghese, di Eva Masini
Nei dintorni: Verano, Stazione Tiburtina,
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