Sull’Aventino, in piazza Pietro d’Illiria dove si entra alla basilica di Santa Sabina, c’è un grande portale che consente l’accesso al Giardino degli Aranci. E’ il vecchio portale di Villa Balestra, una grande villa con una splendida visione del Tevere e di Monte Mario, con una grande esenzione che, fino all’inizio del Novecento, si estendeva dalla rupe che sovrasta viale Tiziano a via dei Monti Parioli (che allora era un viottolo campestre noto come vicolo dei Monti Parioli). Il portale è stato trasportato all’Aventino a inizio Novecento, quando la proprietà Balestra è stata completamente smembrata e, in grande parte, edificata.
Il portale della villa era formato da conci di bugnato rustico in peperino, nella chiave di volta era posto lo stemma del papa, sormontato dalle Chiavi di San Pietro ed era associato al nome di Villa Balestra, ma in realtà è molto più antico essendo stato realizzato da Bartolomeo Ammannati nel 1553, quando il portale segnava l’accesso di Villa Poggi, cardinale di fiducia di papa Giulio III. Alla morte del cardinale, Villa Poggi passa a papa Giulio III per farne parte integrante del grande complesso di Villa Giulia.
Al portale si arrivava attraverso una strada a tornanti che superava la Casina del Curato e si giungeva alla sommità del monte San Valentino, dove era posto il casino principale della villa. Già nel Seicento il portale cadde in disuso poiché per entrare nella proprietà gli si preferiva un altro ingresso sulla via Flaminia oppure quello su vicolo dei Monti Parioli, oggi via dei Monti Parioli.
Nel 1880, la villa è comprata dal Cavaliere Giuseppe Balestra, imprenditore agrario che stabilì nei terreni le sue vigne, da quel momento tutto il complesso è conosciuto come Villa Balestra.
La fine del portale arriva quando nel 1910 fu tracciato il viale delle Belle Arti, che dal Ponte del Risorgimento conduceva alla grande Esposizione Internazionale di Valle Giulia, del 1911, e alla nuova Galleria d’Arte Moderna. Il portale fu smontato e le sue componenti furono sistemate nei depositi Comunali.
Soltanto nel 1936 Antonio Muñoz ne decise la ricostruzione sull’Aventino come ingresso al Giardino degli Aranci, come decise di realizzare la fontana del Mascherone sul muro affianco. I conci delle bugne furono composti a serie alternate, mentre fu inserito un breve tratto di travertino prima dell’arco di volta, vennero ridotti i conci orizzontali e l’altezza del portale è minore rispetto a quella originale, anche la chiave di volta con lo stemma papale fu sostituita da un nuovo elemento in peperino. Il nuovo portale fu inaugurato nel 1937, come ricorda una targa in marmo posta accanto.
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