Basilica di San Valentino

Tracce dell’antica basilica di San Valentino sono visibili su viale Maresciallo Pilsudski dopo pochi metri dall’incrocio con viale Tiziano sulla destra dietro una cancellata. La basilica fa parte del Complesso archeologico di San Valentino.

Come in altre catacombe romane, una volta che il Cristianesimo diventa religione di stato e diventa una consuetudine per i fedeli andare a pregare sulle spoglie dei primi martiri, all’ingresso delle Catacombe di San Valentino è costruita una basilica a tre navate. La costruzione è realizzata nul VI secolo da papa Giulio I e si va a sovrapporre all’area ad martirum (vedi catacombe di san Valentino).

Una nuova abside semicircolare, molto più ampia della precedente e sopraelevata rispetto al piano del resto dell’edificio, è creata scavando il fianco della collina (allora detta Monte San Valentino). Tutta la zona del presbiterio è rialzata e vi si accede tramite una o due scale di pochi gradini. L’area della memoria fu allargata e delimitata da due nuovi muri, longitudinali e paralleli ai primi.

Un problema non ancora risolto dagli studiosi si pone in relazione alla creazione delle due navate minori. Secondo Apollony Ghetti i muri laterali della memoria, demoliti solo parzialmente, furono usati come stilobati per i colonnati che divisero la nuova basilica in tre navate. Contrariamente, Krautheimer ritiene che lo stilobate fu costruito ex novo ma che, nella realizzazione delle due navate laterali, furono utilizzate le strutture di mausolei precedenti che costituirono, presumibilmente, il limite orientale delle navate minori, creando due cappelle di forma e dimensioni differenti.

La basilica è ulteriormente modificata con i lavori di Papa Onorio I (625-638), portati a termine da Teodoro I (642-649). Fu rialzato il presbiterio e creata una cripta: una sorta di corridoio rettilineo che aveva, in corrispondenza dell’altare superiore, una piccola esedra dalla quale i fedeli, attraverso una fenestella confessionis, potevano probabilmente vedere le reliquie del martire.

Ulteriori interventi di restauro sono eseguiti fino al XIII sec., dopo di che, a seguito della traslazione delle reliquie del martire in Santa Prassede, la basilica cade in progressivo abbandono.

Nei dintorni: via di san Valentino, Villa San Valentino, Stadio Flaminio, salita dei Parioli, Auditorium,

Pagina al livello superiore:  Complesso archeologico di San Valentino.

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