L’obelisco Flaminio, situato in piazza del Popolo, è uno dei tredici obelischi antichi di Roma. Ha una altezza di circa 26 metri, e con il basamento e la croce raggiunge 36,50 metri.
Fu realizzato parzialmente nel 1300 a.C. all’epoca di Seti I, faraone della XIX dinastia che regnò dal 1312 e il 1298 a.C., e completato dal figlio Ramses II che lo fa collocare nel tempio di Ra (il dio Sole) a Eliopoli in Egitto. Come potemmo vedere se conoscessimo la scrittura egizia un’iscrizione ci dice: “Seti … che riempie Eliopoli di obelischi affinché i raggi possano illuminare il tempio …”.
Nel 10 a.C., l’obelisco è portato per nave a Roma, per volere di Ottaviano Augusto, insieme all’obelisco di Montecitorio, e collocato sulla spina del Circo Massimo, seguito tre secoli più tardi, dall’obelisco Lateranense.
Augusto decide di mantenere l’ originaria dedica del monumento al Sole, anche perché per romani e greci questa divinità egizia corrispondeva ad Apollo, la divinità tutelare dell’imperatore, e fa aggiungere due dediche identiche incise sui lati a nord e a sud della base: “L’imperatore Augusto, figlio del divino Cesare, pontefice massimo, imperatore per la dodicesima volta, console per l’undicesima volta, che ha rivestito la potestà tribunizia per quattordici volte, avendo ridotto l’Egitto in possesso del popolo romano, diede in dono al sole”.
Durante le invasioni barbariche, l’obelisco fu abbattuto. Nel 1587 l’obelisco fu ritrovato, insieme all’obelisco Lateranense. Era rotto in tre pezzi ma Domenico Fontana nel 1589 lo fece sistemare ed erigere nuovamente in piazza del Popolo. La scritta sulla sua base ci dice il pontefice che lo ha eretto e a chi è dedicato: SIXTVS V PONT MAX INVICTISS CRVCI AD ECCLESIA S MARIÆ DE POPVLO IN VIA FLAMINIA, cioè “Sisto V P.M., alla invittissima croce, presso la chiesa di Santa Maria del Popolo a via Flaminia.
Nel 1823 Giuseppe Valadier, su commissione di papa Leone XII, lo orna di una grande base con quattro vasche circolari e altrettanti leoni in pietra, di stile egizio.
Come buona parte degli obelischi egiziani che conosciamo, anche sull’obelisco Flaminio è scolpito il nome del faraone che lo ha realizzato (nome facilmente individuabile tra gli altri geroglifici in quanto completamente circondato da una linea) e sul lato dell’obelisco a sud-est, verso il Corso, c’è il nome di Seti I. Girando intorno al monolite, anche sugli altri tre lati vediamo ancora tre gruppi di geroglifici uguali tra loro e circondati da una linea. Anche in questo caso è quindi il nome di un faraone ma non è quello di Seti!
Per risolvere il mistero (senza conoscere i geroglifici) basta conoscere la storia. In Egitto, prima che l’obelisco fosse estratto, levigato e inciso, Seti I morì e il lavoro fu completato dal figlio Ramses II che lo fece poi innalzare a Eliopoli. Sui tre dei quattro lati dell’obelisco davanti a noi in piazza del Popolo quindi, non è inciso il nome di Seti ma quello di Ramses.
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