Porta Pia. Facciata interna

Al termine di via XX Settembre, si erge la facciata interna del complesso fortificato di Porta Pia, realizzata da Michelangelo nel 1561 su incarico di papa Pio IV.

La porta, vista dall’interno della cinta delle Mura Aureliane, è un corpo di fabbrica a mattoni a vista, orlato da una merlatura ornamentale.  A destra e a sinistra ci sono due corsie per le auto.

Al centro, si apre un grandioso portale di travertino, con lesene scanalate e un ricco timpano composito.  Sulla porta, lo stemma Medici di papa Pio IV (scolpito di Jacopo del Duca, il realizzatore della successiva Porta San Giovanni) fiancheggiata da due angeli (scolpiti da Nardo de’ Rossi del 1564) per ricordare il nome del papa, che si chiamava Giovan “Angelo”.  Ai lati del portale vediamo due finestroni a timpano, sormontati da finestre più piccole riccamente incorniciate ma murate.  In alto, tre particolari bassorilievi, formati da cerchi o scudi, circondati da una specie di arco, forse patene avvolte da stole (la patene sono piatti d’oro o d’argento, usati dal sacerdote celebrante per coprire il calice e posarvi l’ostia).

Nell’insieme, la nuova porta soddisfa il Papa, anche se nessuno riesce a interpretare il vero significato di quei disegni fatti da Michelangelo.

Ma il popolo ha le idee chiarissime sul senso di quei bassorilievi e incominciano a circolare voci che solo dopo un secolo arriveranno in Vaticano.  La leggenda vuole che la richiesta del papa a Michelangelo di realizzare la nuova porta fosse stata presentata in modo sgarbato.  In pratica gli aveva fatto chiedere un preventivo come si chiede un lavoro all’idraulico.  Secondo quanto riferisce il Vasari, Michelangelo è infuriato quando presenta al pontefice tre diversi progetti, «tutti stravaganti e bellissimi», come dice lo stesso Vasari.  E il fatto che la scelta finale del papa cade sulla soluzione  più economica, non migliora di certo l’umore del Buonarroti, che decide di fargliela pagare.

Papa Pio IV, al secolo Giovan Angelo Medici  è milanese, senza nessun rapporto di parentela con la potente casa fiorentina, che però lo appoggia nella sua carriera ecclesiastica e gli concede di innalzare lo stemma Medici a sei “palle”.  Inoltre il papa viene da una famiglia di cerusici e, ancora prima, di barbieri.  Michelangelo allora progetta gli ornamenti che vediamo sulla porta e che sembrano due scudi tondi, con una stola frangiata attorno.  Ma nello scudo centrale ci mette un piccolo cubo, un’aggiunta che sembra strana … ma che spiega tutto: lo scudo è un bacile e la stola è un asciugamano e il cubo è, semplicemente, il sapone!  Tutti emblemi di un barbiere!

Su questa facciata poi si possono trovare altre curiosità.

  • In basso a destra, nascosta sotto il davanzale di una finestra murata, una faccetta da vecchio ghignante se la ride ancora allegramente.  Si dice che sia un auto-caricatura che  Michelangelo ha voluto esporre al pubblico in una delle sue ultime opere.
  • Si diceva che la porta era stata decorata solo nel lato rivolto verso l’interno perché in tal modo Michelangelo, a 86 anni stufo della città, della corte, del papa, intendeva offrire un “arco trionfale” a chi se ne andava da Roma!  Seppur anziano, era ancora indomabile.
  • Infine, gli angeli sopra la porta sembrano stare stretti sull’aggetto in cui sono sistemati.  Probabilmente sono statue realizzate in uno studio senza tener conto del limitatissimo spazio a disposizione lassù e che quindi sono state adattate alla meno peggio, anche modificando la posizione delle ali.

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Virginio Vespignani

Questa pagina è dedicata al conte Virginio Vespignani (1808-1882), architetto romano attivo durante il pontificato di papa Pio IX. Continue reading →

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