Villino Sant’Ermete

Il villino Sant’Ermete, detto anche Casale Santini, Casale Riganti o Villino Guglielmi, sorge in via Antonio Bertoloni 13.

Il villino Sant’Ermete è un villino unifamiliare, con bassorilievi, un grande stemma, una torretta e un’immagine della madonna. I pilastri del cancello sulla strada riportano due scritte: S.ERMETE e GUGLIELMI.  E’ in realtà una costruzione antica: secoli fa era un casale de “La Pariola”, una delle tenuta agricola della grande Vigna dei Gesuiti.

Sotto la costruzione c’è una basilica ipogea: l’ ingresso delle Catacombe di Sant’Ermete, un complesso dedalo di cunicoli che si sviluppano e sotto i nostri piedi, nel sottosuolo di via Antonio Bertoloni, via Felice Giordano, via Angelo Secchi, piazza Pitagora, e via Francesco Siacci che contengono tombe e pitture di grande valore artistico.

Tutto inizia alla fine del Cinquecento quando papa Gregorio XIII (1572-1585) dona alla Compagnia di Gesù che a sua volta l’assegna al Collegio Germanico-Ungarico dei Gesuiti una vigna, denominata La Pariola, sul vicolo dell’Imperiolo, dopo il bivio con il vicolo delle Tre Madonne, per offrire agli alunni del Collegio un luogo dove trascorrere periodi di riposo e tranquillità. I Gesuiti decidono la costruzione in questo terreno di una casa di campagna e, iniziando i lavori, ritrovano casualmente i ruderi della basilica ipogea di Sant’Ermete. Il nuovo edificio è edificato da Martino Longhi il Vecchio (il costruttore della torre campanaria del Palazzo senatorio sul Campidoglio) con uno stile derivato da costruzioni del Vignola. Si rifanno a questo edificio originario i falsi archi separate da lesene e la torretta che vediamo ancor oggi. Da allora, la storia dell’edificio è indissolubilmente legata con quella delle catacombe sottostanti.

Nel 1870, arrivano i Piemontesi e, con la legge delle Guarentigie, la proprietà del casale passa allo Stato Italiano. La vigna è venduta e smembrata e il casino cambia diversi proprietari e denominazioni. A fine Ottocento l’edificio è registrato come Casale Santini poi, nei primi anni del Novecento, come Casale Riganti (Riganti è l’imprenditore che aveva, giù a Villa Poniatowski, la Conceria Riganti).

Nel 1911 il casale è acquistato dal marchese Giuseppe Maria Guglielmi delle Rocchette che, alla sua morte nel 1942, lasciò il complesso alla Santa Sede che ne è l’attuale proprietario. Il Marchese Guglielmi nel lascito dispone che “venga conservato a Roma questo insigne Monumento da me con tanta cura salvato dalla distruzione, abbellito e restaurato …”, indicando anche espressamente il modo di utilizzazione delle rendite che da esso saranno prodotte “affinché si facessero sempre, con il ricavato degli affitti a cura della Santa Sede, restauri nei tanti monumenti Sacri di Roma.” a cominciare dalla manutenzione del sottostante cimitero che, con i Patti Lateranensi del 1929, era stato affidato alla Commissione di Archeologia Sacra. Oggi basilica ipogea e cimitero sono chiusi al pubblico e il villino è stato affittato dall’Amministrazione Patrimonio Sede Apostolica a costruttori romani.

La costruzione attuale è fortemente rimaneggiata rispetto all’originale costruzione dei Gesuiti, con l’aggiunta di un piano e una completa ristrutturazione di gusto neo-seicentesco (ben visibile negli ovali delle arcate al piano superiore).

Delle altre costruzioni della vigna La Pariola, oggi tutte demolite, resta solo un piccolo manufatto in fondo alla discesa davanti al n. 11, definito in un antico documento “sito coperto con bottino ove passa l’acqua di Trevi”. E’ un pozzo di ispezione dell’acquedotto dell’Acqua Vergine, quello che alimenta la Fontana di Trevi, che passa in galleria a più di 40 metri di profondità.

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Catacombe di Sant’Ermete

L’antico cimitero di Bassilla, con i santuari della martire omonima e dei santi Ermete, Proto e Giacinto è accessibile dal casale Riganti o villino Sant'Ermete in via Antonio Bertoloni 13. Continue reading →

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