Percorrendo via Salaria verso piazza Fiume, sulla sinistra, all’angolo con via Adda, inizia un lungo muro che termina con un imponente cancello all’angolo con via di Villa Albani. Varcando quel cancello si entra in un grande parco. Magicamente il caos urbano scompare e sembra di essere entrati in una dimensione fuori del tempo, in un’oasi di tranquillità e verde nel cuore di Roma. E’ Villa Albani, l’attuale residenza del principe Torlonia. Ma non è solo il nome del suo proprietario o la pace che la caratterizza che rende questo posto unico: siamo in un luogo che tutti i cultori dell’arte classica, italiani e non, vorrebbero visitare.
Villa Albani sorge nell’isolato tra via Salaria, via Adda, viale Regina Margherita, via Savoia e via di Villa Albani. L’ingresso principale della villa è il grande cancello in via Salaria 92.
La villa è stata costruita nel XVIII secolo su progetto dell’architetto Carlo Marchionni per il cardinale Alessandro Albani, nipote di Papa Clemente XI. L’intento del cardinale era quello di creare una residenza degna di ospitare una delle più grandi collezioni d’arte antica del tempo.
La villa è una delle più alte espressioni del particolare gusto antiquario che si è affermato a Roma alla metà del Settecento, quando la città era divenuta meta privilegiata del Grand Tour. Magnifico il parco con statue, frammenti di scavo e fontane. Nella villa sono conservati preziosi originali greci e romani, statue, erme, rilievi e marmi. Ma anche gli affreschi della Tomba Francois di Vulci (che risale al IV secolo a.C.) che si possono ammirare a distanza ravvicinata, appoggiati su una rastrelliera in ferro.
All’interno del salone del casino, troviamo la galleria del Parnaso realizzata nel 1756 dal pittore neoclassico Anton Raphael Mengs. Nella stanza attigua, detta Sala di Antinoo, si trova la straordinaria scultura originale greca, che raffigura il favorito dell’imperatore, proveniente da Villa Adriana e inserita dal Marchionni nel camino. Nella Quadreria sono conservati capolavori di alcuni dei maggiori maestri dell’arte europea: Perugino, van Dyck, Tintoretto, Guercino, Giulio Romano, Luca Giordano, Davìd, Vanvitelli e altri (Nicolò da Foligno, Gherardo delle Notti, Ribera, Borgognone, ecc.). Quadri tutti rigorosamente legati a questo straordinario contesto: l’unico nel quale possono essere scoperti e ammirati.
Villa Albani è citata anche nel romanzo “Il Piacere” di Gabriele D’Annunzio.
Villa Albani non è accessibile al pubblico. La collezione di opere d’arte qui contenuta è da sempre considerata una delle più inaccessibili del mondo. Si racconta che, per vederla, il grande archeologo Ranuccio Bianchi Bandinelli si travestì da netturbino e entrò nelle sale per ritirare la spazzatura. In realtà, il principe Torlonia ogni tanto permette a piccoli gruppi la visita in questa dimora privata ancora oggi abitata, per ammirare e studiare opere della collezione più ambita del mondo. Se volete provarci, potete fare richiesta, scritta, all’Amministrazione Torlonia, in uno dei numerosi palazzi della famiglia, in via della Conciliazione 30.
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