Telefonata a piazza del Popolo

Piazza del Popolo, progettata alla fine del XVIII secolo dall’architetto Giuseppe Valadier dentro Porta del Popolo sul tracciato dell’antica via Flaminia, è una delle più celebri piazze di Roma.   Oggi è un’ampia isola pedonale di circa 16000 m², luogo di eventi pubblici importanti che può ospitare più di 65.000 persone. 

La grande piazza, con al centro l’obelisco Flaminio, è costituita da due grandi emicicli, ognuno dei quali disegnato da un lungo muro a semicerchio con al centro una fontana dominata da un complesso di statue: il primo emiciclo è sotto il ripido pendio verde coronato in alto dalla terrazza del Pincio, mentre il secondo, quello dall’altra parte della piazza, verso il Tevere, è caratterizzato da un complesso statuario analogo, con vasca e statue intorno a quella del Nettuno.

In questo splendido scenario romano, vi proponiamo un facile e divertente esperimento che potete fare con l’aiuto di un aiutante.  Scelto l’aiutante, concordate con lui due semplici frasi che utilizzerete per il primo scambio di comunicazioni.  Per esempio, tu dovrai dire: “Eccomi! mi senti?” e lui rispondere: “Ti sento forte e chiaro!”.

Poi lascia il tuo aiutante all’estremità destra del muro semicircolare che delimita la grande piazza sul lato verso il Tevere (vicino all’ingresso della Caserma dei Carabinieri …).  Tu, invece segui il muro e fermati dove inizia la fontana del Nettuno, facilmente identificabile per via di un grande tridente e situata al centro del semicerchio (non al centro della piazza, per favore!).

Con un WhatsApp (o agitando un fazzoletto), avverti il tuo aiutante che l’esperimento ha inizio.  Ciascuno di voi si avvicinerà a pochi centimetri della parete davanti a lui: tu con la bocca, lui con l’orecchio.

Tu, parlando verso il muro ma con una inclinazione di circa 45° verso il lato in cui si trova il tuo aiutante, pronuncerai in modo chiaro la frase che avete concordato.  Il tuo aiutante ascolterà quello che tu dici.  E, incredibile ma vero, lo vedrai agitare il fazzoletto segno del successo dell’operazione e lo scambio di altre frasi potrà avere inizio!

Forse, per essere ascoltato meglio, tu dovrai regolare l’intensità della tua voce o la vicinanza della tua bocca alla parete.  Contemporaneamente, sarà opportuno che il tuo aiutante regoli la vicinanza delle sue orecchie alla parete per ascoltare meglio la tua voce, ma vedrai che l’esperimento sarà sostanzialmente riuscito.

E, dopo qualche messa a punto,  nonostante stiate parlando a bassa voce e a parecchi metri di distanza tra di voi, riuscirete a chiacchierare come se foste a pochi centimetri, senza dover nemmeno alzare la voce.

Ma come è possibile questa strana comunicazione a distanza che peraltro piace tanto ai bambini?

E’ semplice: grazie alla forma concava del muro verso cui parliamo (cioè verso cui orientiamo la nostra voce), si crea un “eco multiplo” che permette al suono di “rimbalzare” diverse volte, consentendo alla nostra voce di arrivare alle orecchie del nostro interlocutore.

CONDIVIDI QUESTA PAGINA:

I commenti sono chiusi.