Dal 1920 Case convenzionate

Questa pagina parla delle cosiddette case convenzionate cioè finanziate in parte dello Stato perché potessero essere date in locazione a canoni ridotti. Questa modalità di finanziamento pubblico infatti ha avuto un grande ruolo nello Sviluppo urbanistico del Municipio.

Nel 1917 si attua il blocco dei fitti e nel periodo 1918-1925, il Comune di Roma indirizza la crescita urbana tramite gli enti pubblici preposti a fronteggiare la crisi delle abitazioni (alla Garbatella e a Monte Sacro l’Istituto Case Popolari (ICP) e a piazza Verbano l’Istituto Nazionale Case Impiegati dello Stato, per esempio). Ma lo sblocco dei fitti del 1928 genera forti aumenti delle pigioni, numerose famiglie sono sfrattate ed è necessario provvedere alla loro sistemazione, generando così una massiccia richiesta di alloggi.  Il Governatorato di Roma promulga allora una legge che concede alle imprese un contributo per ogni vano costruito purché il costruttore si impegni a realizzare alloggi da immettere sul mercato a prezzi bloccati per cinque anni e lasci al Governatorato stesso il compito di assegnare gli alloggi.

Si tratta delle cosiddette case convenzionate, iniziativa finalizzata a riattivare i settore delle costruzioni. In particolare, nell’ambito di questa legge, sono stipulate convenzioni con società costruttrici e grandi proprietari per la costruzione di intere aree della città, in contraddizione con quanto previsto nel piano regolatore del 1909 allora vigente. Generalmente questo tipo di convenzione prevede l’insediamento di costruzioni in una area lungo un asse principale su cui, in un momento successivo e a carico del Comune, vengono realizzate le infrastrutture.

I margini di profitto per i costruttori sono consistenti e l’iniziativa riscuote un notevole successo. Nel 1930 sono costruiti 2000 alloggi e gli interventi proseguono negli anni successivi. Case convenzionate sono costruite in molte quartieri di Roma e soprattutto al Flaminio e al Prenestino. Molte di esse contribuiscono ad accelerare l’urbanizzazione di interi quartieri come l’area di Piazza Bologna, dove operarono l’INA, la Società Generale Immobiliare e l’Impresa Federici, che costruisce lungo viale XXI Aprile, su progetto di Mario De Renzi, quella che è forse la più grande casa convenzionata di Roma, il cosiddetto Palazzo Federici. Esempi di case convenzionate sono anche i palazzi all’angolo tra piazza Bologna e viale XXI Aprile costruiti dalla SAIGI.

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Bibliografia:  Guida all'architettura moderna. Roma. 1909-2000, di Tullio Ostilio Rossi

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