Dal 1980 al 1999

Dettaglio della pagina Sviluppo del costruito (elenco delle principali costruzione realizzate negli anni in esame).

Quando Roma, nel 1870, diventa capitale d’Italia è tutta racchiusa nelle Mura Aureliane e aveva un assetto urbanistico non molto diverso da quello imposto, in epoca barocca, dai grandi papi umanisti e riformatori.
Pochi anni dopo, iniziano le fabbriche per la costruzione delle grandi edifici che la neocapitale esige per rendere visibile l’autorità dello Stato. Elementi fondamentali di tale operazione sono:

  • la massiccia mole del Vittoriano, progettata da Giuseppe Sacconi, vincitore del concorso indetto nel 1884 al quale parteciparono tutti i più famosi architetti italiani del tempo;
  • Il Policlinico Umberto I di Giulio Podesti, anch’esso iniziato nel secolo precedente ed ultimato nel 1903;
  • Il Palazzo delle Esposizioni di Pio Piacentini, realizzato sulla pendici del Quirinale sulla nuova via Nazionale tra il 1880 ed 1882;
  • Il Palazzo di Giustizia di Roberto Calderini, che forse più di altri esempi sintetizza quel senso del massiccio, della mole architettonica inframmezzata da decorazioni anch’esse imponenti
  • i muraglioni del Tevere

Due questioni che si pongono gli italiani appena arrivati a Roma sono la soluzione del problema delle periodiche inondazioni del Tevere e quella di dare una soluzione urbanistica efficace all’incontro delle grandi correnti di traffico con le antiche porte, teatri di tante storiche vicende. Si prende in considerazione l’abbattimento delle Mura Aureliane e in effetti sono abbattute le mura lungo il Tevere dove sorgono i muraglioni ma poi la questione si protrae nel tempo e a salvare il resto delle mura sono le grandi riserve di spazi liberi esistenti al loro interno.

In quegli anni, con il primo piano regolatore del 1873 seguito dal piano regolatore del 1883, la città si espande in modo significativo. Dapprima nell’area della nuova via Merode, che prendeva il nome da Mons. Francesco Saverio de Merode ministro delle armi di Pio IX che aveva messo a punto un piano di ampliamento e risanamento della città, con la realizzazione di via Nazionale e piazza Vittorio, e in quella dell’antica villa Ludovisi, con la realizzazione dell’attuale omonimo quartiere, e poi, poco prima del 1900, in tutte le direzioni, con la nascita di nuovi quartieri:

  • a est, Castro Pretorio e San Lorenzo,
  • a sud, il quartiere popolare di Testaccio e Monteverde vecchio,
  • ad ovest, Prati,

Nel 1877 iniziano i lavori per il sistema difensivo di Roma (detto anche Campo trincerato), che termineranno nel 1891 e comprenderanno quindici forti e quattro batterie, per difendere la città da eventuali attacchi nemici, al tempo identificati, in maniera paranoica quanto inutile, nei cugini francesi (tra di essi, nel territorio dell’attuale Municipio II è costruito Forte Antenne).

L’area verso nord fuori delle mura aureliane, limitata dai fiumi e connotata da rilievi naturali, è estranea alla città che va strutturandosi e fino alla fine dell’Ottocento rimano un brano del suburbio, descritta in maniera improbabile nella mappa di Eufrosino della Volpaia nel 1547. Tutta questa area infatti continua a essere piena di ville e vigne in cui le ricche famiglie romane, nobili e borghesi, vanno a trascorrere la villeggiatura. Quest’area è percorsa da quattro strade, di cui tre consolari: la via Flaminia, la via Salaria, la via Nomentana e la via Tiburtina, e da una fitta rete di strade o vicoli per raggiungere tutte le proprietà. Fino agli ultimi anni del 1800 Via Flaminia si percorreva per la passeggiata verso l’Acqua Acetosa, soprattutto dopo l’istituzione. nel 1877, di una linea di Omnibus che da Porta del Popolo portava alle osterie che sorgevano sulle rive del Tevere (vedi Piazzale Flaminio. I trasporti pubblici). Via Salaria e il vicolo delle Tre Madonne (l’attuale via Pinciana) sono poco più che viottoli e correvano tra i muri delle proprietà private, le cosiddette “strade murate”.

Con il piano regolatore del 1883 che prevede la costruzione di diversi edifici pubblici (in via XX Settembre, per esempio) e la costruzione di interi quartieri (Prati e l’Esquilino, tra gli altri), la città comincia ad allagarsi “fuori porta” verso nord. Prima del 1900 sono costruiti i primi edifici del quartiere Flaminio e del quartiere Salario e i primi villini del quartiere Pinciano e del quartiere Nomentano. In quel periodo, fuori le mura tra via Nomentana e via Salaria, le costruzioni terminano al viale Regina Margherita, anche se il tram prosegue fino a Sant’Agnese e alla Barriera Nomentana dove si pagava il dazio per entrare in città. L’area dell’attuale quartiere Parioli è ancora un luogo di vigne e case di campagna circondate da giardini, e la loro distanza dal centro stronca qualsiasi velleità di insediarvi un quartiere.

Elenco delle principali costruzione realizzate negli anni in esame.

1983

  • Complesso parrocchiale San Valentino in viale XVII Olimpiade. Progetto: arch. Francesco Berarducci (terminato nel 1986)

1989

  • Sei edifici in viale Tiziano a destra tra il Palazzetto dello Sport e largo Cardinal Consalvi, costruiti sulla base di un piano urbanistico dise­gnato nel 1950 da Claudio Longo.
  • Viene concessa al WWF Italia l’Oasi urbana del Tevere lungo Lungotevere delle Navi, tra Ponte Matteotti e Ponte Risorgimento,

1993

  • La Casa dei Ciechi di Guerra di Piero Aschieri in via Parenzo viene venduta all’Università privata Luiss restaurata e profondamente rimaneggiata per esigenze didattiche

1994

  • inizia la costruzione nell’area di parcheggio del Villaggio Olimpico. Progettista: arch. Renzo Piano

1995

  • Inaugurata la Moschea e il Centro Culturale Islamico, nella zona tra Monte Antenne e l’Acqua Acetosa. E’ il centro islamico più grande d’Europa.

1996

  • Si apre il cantiere dell’Auditorium

1999

  • Viene aperta al pubblico la parte privata di Villa Ada

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