Il villino Anderson sorgeva, fino al 1957, all’angolo tra via Salaria e piazza Fiume dove oggi è il palazzo della Rinascente. Nella foto d’epoca qui a fianco, ripresa è da Porta Salaria, si vedono parzialmente il villino Anderson, a destra, e il villino Calderai a sinistra.
Il Villino Anderson era stato costruito nel 1904 dall’ing. Carlo Morichini, autore, tra l’altro, del carcere di Regina Coeli, per il fotografo Domenico Anderson (1854-1938), uno dei pionieri della fotografia a Roma, che lì stabilì casa e studio.
Domenico Anderson, nato a Roma da madre romana (e quindi romano a tutti gli effetti), era figlio del fotografo inglese James Anderson, uno dei pionieri della fotografia trasferitosi a Roma, molto apprezzate da romani e turisti stranieri.
Anderson proseguì con successo l’attività del padre e stabilì infine il suo studio nel villino in via Salaria 7 (dove oggi c’è il palazzo della Rinascente).
Realizzò campagne fotografiche a Roma e in tutta Italia, producendo una preziosa documentazione sul patrimonio storico artistico del paese e sui suoi paesaggi.
Si dedicò molto anche alla fotografie di opere scultoree. Viaggiò inoltre anche all’estero, in particolare in Spagna e in Inghilterra.
I figli continuarono l’opera del padre fino al 1963, quando l’intero archivio, costituito da oltre 30.000 negativi su lastra di vetro, entrò a far parte della collezione Fratelli Alinari di Firenze.
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Roberto Anderson
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