Biblioteca di Villa Lubin

La Biblioteca di Villa Lubin sorge in via di Villa Ruffo a fianco di Villa Lubin e oggi ospita l’Agenzia per l’Infanzia.

Nel 1932, al posto di un vecchio edificio sede di una tipografia, si decide di costruire la biblioteca dell’Istituto Internazionale di Agricoltura che ha sede nella vicina Villa Lubin. Incaricato della costruzione fu l’architetto Paolo Rossi, che condusse a termine i lavori nella primavera del 1934.

All’angolo nord su via di Villa Ruffo, una targa ricorda come tale edificio, appena edificato nel 1933, è dato in uso dalla Commissione Reale dei Beni Demaniali all’Istituto Internazionale di Agricoltura, all’epoca presieduto da Giuseppe De Michelis.

L’edificio della biblioteca, in pietra e mattoni rossi, scandito da fasce orizzontali e riquadrature geometriche, proprie dello stile di quegli anni, è alleggerito da una piccola loggia verso il lato ovest della villa e da una sorta di breve portico a serliana nella fronte concava verso il ciglio del poggio.

L’edificio firmato dall’autore a destra dell’ingresso principale, sulla fascia ornamentale di travertino, è studiato per precise necessità di uso con una grande sala centrale e gli altri ambienti intorno ed è composto da un piccolo padiglione ed elegante annesso ad una più compatta struttura edilizia che sorge su via di Villa Ruffo.

In pietra e mattoni rossi, scandito da fasce orizzontali e riquadrature geometriche proprie dello stile di quegli anni, l’edificio della biblioteca alleggerito da una piccola loggia verso il lato ovest della villa e da una sorta di breve portico a serliana nella fronte concava verso il ciglio del poggio. Due piccoli bassorilievi ai lati dell’ingresso principale e le tre spighe nell’arco della porta, traducono in immagini la destinazione dell’edificio. All’ingresso c’era scritto: L’AGRICOLTURA VA ONORATA, STUDIATA, AIUTATA e sotto la firma: MUSSOLINI. La frase è cancellata dopo il 1945.

All’interno un affresco del 1934 di Giuseppe Rivaroli, oggi scomparso, illustrava un’allegoria della semplice vita nei campi.

Per l’architetto Rossi, autore di progettazioni di ben maggiore ampiezza come i palazzi INPS e INA in piazza della Vittoria a Bolzano, questa incarico di modeste dimensioni sembra far emergere i connotati oggi più apprezzabili della sua creatività. E’ questo infatti un edificio molto curato nei particolari, immaginato con un gusto preciso e colto dalle corrispondenze concavo-convesse, linea retta-linea curva, luce-ombra. Arricchito da una decorazione molto sobria ma estremamente puntuale nella integrazione con la struttura.

Dopo essere stato abbandonato per vari anni dopo la chiusura dell’Istituto di Agricoltura, la palazzina della biblioteca diviene nel 1981 sede di un ufficio della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è completamente ristrutturata ed ammodernata.

Nel giardino circostante possiamo vedere le fontane di Villa Lubin.

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